Morte Bruno Canfora, ecco le foto della sua villa di Piegaro [FOTO]

Si era trasferito in Umbria quando, qualche anno fa, si era ritirato dalle scene

Morte Bruno Canfora, ecco le foto della sua villa di Piegaro
Villa Canfora

Morte Bruno Canfora, ecco le foto della sua villa di Piegaro

L’ultima apparizione in video di Canfora è del 1995, nel programma della Rai “Papaveri e papere”. Dopo la fine della carriera Bruno Canfora si trasferì definitivamente a vivere in Valnestore, vicino Tavernelle, dove, insieme a tanti amici due anni fa, festeggiò i sui “primi 90 anni”.

Si era trasferito in Umbria quando, qualche anno fa, si era ritirato dalle scene

Il celebre direttore d’orchestra che ha caratterizzato un’epoca musicale e televisiva (sua la direzione d’orchestra dei più popolari programmi televisivi degli anni sessanta, da Studio Uno, Senza Rete, Sabato Sera, e varie edizioni di Canzonissima, per citarne solo alcuni) da anni viveva nella villa di cui vi forniamo le foto. A Piergaro in Umbria.

Canfora è stato l’autore di sigle televisive e di canzoni diventate famose nel mondo, come Fortissimo, Il ballo del mattone, Il geghegè (lanciate da Rita Pavone), Due note, Brava, Sono come tu mi vuoi, Vorrei che fosse amore, Zum zum zum (portate al successo da Mina), Da-da-un-pa e La notte è piccola (successi delle gemelle Kessler) e Stasera mi butto, incisa da Rocky Roberts, “Soli” “Ne come ne perché” “Rome by Night” “La Vita” (portata al successo mondiale da Shirley Bassey) e moltissime altre

Importante anche la sua collaborazione con Pietro Garinei e Sandro Giovannini, per i quali scrisse le musiche di molte commedie musicali, tra cui Viola violino e Viola d’amore nel 1967, Angeli in Bandiera, Un Angelo è sceso a Brooklyn; sempre in campo teatrale nel 1976 ha musicato Amori miei, scritto da Iaia Fiastri e rappresentato in tutta Italia da Ornella Vanoni, Duilio Del Prete e Gianrico Tedeschi.

Tra gli altri palmarès del maestro Canfora, la direzione artistica del Festival di Sanremo e la presidenza della commissione concorsi per l’orchestra di musica leggera e di ritmi moderni della Rai.

Fu direttore d’orchestra di numerosi programmi della Rai, tra gli anni ’60 e ’70: da “Studio Uno” a “Canzonissima”, passando per “Senza rete”, “Sabato sera” e “Premio Italia“. Fu anche direttore dell’orchestra del Festival di Sanremo e dell’Eurovision Song Contest 1991, l’ultima edizione del concorso ad essere ospitata dal nostro paese (dopo la vittoria di Toto Cutugno all’edizione del 1990, con “Insieme 1992”).

 

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