Il sound brasiliano di Djavan chiude Umbria Jazz 2024 [FOTO E VIDEO]

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Il sound brasiliano di Djavan chiude Umbria Jazz 2024

di Antonella Valoroso

Miscelare i ritmi tradizionali sudamericani con la musica popolare statunitense, europea e africana. È questa la cifra distintiva che Djavan Caetano Viana, in arte Djavan, ha portato sul palco dell’Arena Santa Giuliana con il suo ultimo show: un viaggio attraverso le canzoni del venticinquesimo album “D” e le più grandi hit che hanno punteggiato i suoi 50 anni di carriera.
Elegantissimo in un completo color sabbia, l’artista vincitore di quattro Latin Grammy si libera della giacca dopo appena tre brani per sfoggiare un’immacolata camicia di raso bianco. Ad accompagnarlo c’è una band composta da Paulo Calasans e Renato Fonseca (tastiere), Luiz Felipe Alves (batteria), João Castilho Neto (chitarra), Marcelo Mariano (basso), Jessé Sadoc (tromba) e Marcelo Martins (sassofono).
“Questo è l’ultimo concerto di una tournée iniziata a marzo 2023” – spiega Djavan al pubblico in un mix di italiano e brasiliano – “e spero che il nostro spettacolo sia all’altezza delle vostre aspettative”.
Oltre alle nuove canzoni di successo come “Iluminado”, scritta per allontanare la cupezza nei giorni del lockdown, e “Num Mundo de Paz”, un’ode alla semplicità e alla bellezza delle piccole cose, la scaletta include i grandi classici del suo repertorio come “Azul”, “Eu Te Devoro” e “Samurai”.
Non sono mancate le escursioni nel samba puro e i momenti di riflessione più politica, come l’intima e toccante versione per sola chitarra e voce di “Meu Bem Querer”, che il poeta della Música Popular Brasileira (MPB) ha dedicato a tutte le minoranze, mentre un coro di fan emozionati lo accompagnava dalla platea e le bandiere del Brasile sventolavano sotto il palco.
Il concerto, come ha ricordato in apertura Nick-the-Night-Fly, la voce simbolo di Radio Montecarlo che quest’anno ha fatto gli onori di casa sul palco dell’Arena Santa Giuliana, è stato dedicato alla memoria del giornalista Riccardo João Stefanini, storico collaboratore di Umbria Jazz, prematuramente scomparso lo scorso marzo.
A regalare le ultimissime emozioni dal main stage del Santa Giuliana è stata però la Pacific Mambo Orchestra, e in particolare il pianoforte di Christian Tumalan che ha dialogato con la potente big band in uno strepitoso “Mambo Rachmaninoff”, geniale fusione del secondo concerto per piano in Do minore del grande compositore russo con le sonorità del mambo afro-cubano.
Dopo questa ennesima meraviglia, il sipario sull’edizione 2024 può anche calare!

Foto e video di Morena Zingales

 

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