Il Delirio di Erode ispira presepe 🔴[Video] nel Pozzo della Cava di Orvieto

Il Delirio di Erode ispira presepe nel Pozzo della Cava di Orvieto
Ph Gianluigi Basilietti Ansa

Il Delirio di Erode ispira presepe nel Pozzo della Cava di Orvieto

Il Delirio di Erode – Il 34/o presepe nel Pozzo della Cava di Orvieto, un affascinante complesso archeologico situato nel cuore del quartiere medievale della città umbra, trae ispirazione dal delirio di Erode morente. La Natività è raffigurata sospesa su una nuvola, con il cielo che si fonde con la stalla. Elementi simbolici come la corona d’oro e quella di spine, il mantello rosso del potere e uno straccio imbevuto di sangue ai piedi di un serpente malvagio, evocano forti richiami all’attualità e a ciò che sta accadendo nel mondo, in particolare nella Terra Santa, luogo di nascita di Gesù, oggi ancora martoriata dalla guerra.

L’allestimento del presepe, curato da Marco Sciarra, ideatore del presepe e gestore del Pozzo, è accompagnato dalla voce di Pietra Montecorvino che canta “Senza voce”, brano di Enzo Gragnaniello. Le note musicali si mescolano all’arte e al significato profondo del presepe, creando una Natività mai scontata e tantomeno banale.

Sciarra spiega all’ANSA che la narrazione di Erode il Grande propone una chiave di lettura basata su una sorta di dialogo con il visitatore, attraverso un confronto continuo tra presente e passato, tra cronaca e storia, tra positivo e negativo. Paradossalmente, il terribile sovrano finisce per conoscere più i difetti della società del ventunesimo secolo che i propri.

Sciarra sottolinea che la grotta della Natività è un autentico delirio, dove però c’è una certezza: l’amore praticato da Gesù. Un amore grande ma che non è stato sufficiente a evitare venti secoli di conflitti. Il serpente rosso dell’ultima scena sta lì a ricordarcelo. Un serpente che richiama la forza della malvagità che si contrappone all’amore, malvagità che è sempre viva e presente fino ai giorni nostri, come la cronaca ci ricorda proprio in queste ore.

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