Gianni Dessì: Terra Terre, un’Esposizione di Sculture al Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria

Un viaggio attraverso l'arte e la materia con l'artista Gianni Dessì

Gianni Dessì: Terra Terre, Esposizione Sculture Museo

Gianni Dessì: Terra Terre, un’Esposizione di Sculture al Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria

In data giovedì 11 luglio, si è tenuta un’anteprima stampa per la presentazione delle sculture di Gianni Dessì presso il Museo archeologico nazionale dell’Umbria. L’esposizione, che sarà inaugurata oggi, 11 luglio alle ore 18.00, fa parte della rassegna La Sottile Linea d’Umbria. L’artista Dessì firma anche il manifesto dell’edizione 2024 di Umbria Jazz.

Nel 1984, a Roma, il mondo dell’arte riceve un invito insolito. Critici, galleristi e collezionisti sono invitati a oltrepassare le mura del Centro Storico per dirigersi nella zona dell’Università, al quartiere San Lorenzo. L’indirizzo segnalato è via degli Ausoni, Pastificio Cerere, dove un gruppo di giovani artisti ha scelto di aprire il proprio studio e iniziare a lavorare. Tra questi artisti c’è Gianni Dessì, che insieme a Bruno Ceccobelli, Nunzio Di Stefano, Giuseppe Gallo, Piero Pizzi Cannella e Marco Tirelli, viene invitato dal critico Achille Bonito Oliva ad aprire i suoi atelier al pubblico.

Il lavoro di Dessì è progettato per il chiostro del Convento di San Domenico, sede del Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria e dell’Archivio di Stato di Perugia. Quattro segni invitano a camminare sotto il portico antico per assistere all’evoluzione di forme che assumono consistenza e coscienza. Un corpo in posizione fetale, segnato da un cerchio nero, punto primordiale generato dalla terra. Un gruppo di figure che sembrano liberarsi dalla materia, su cui Dessì ha dipinto un cerchio bianco popolato da geometrie enigmatiche.

Gianni Dessì nasce a Roma nel 1955. Sin dagli esordi i suoi dipinti non appaiono costretti entro i confini della tela, ma si estendono oltre, sui muri che li accolgono come a sottolineare l’intento di espandersi verso uno spazio “altro”, oltre i limiti canonici della superficie pittorica.

Il Museo archeologico nazionale dell’Umbria ha sede, dal 1948, nel Complesso architettonico di S. Domenico. Nel chiostro del convento, in un ambiente sotterraneo accanto all’ingresso, è stata ricostruita la Tomba dei Cai Cutu (III-I sec. a.C.). Tra i materiali custoditi si segnalano: urne e materiali della Tomba dei Cacni, il complesso di bronzi etruschi provenienti da San Mariano, il celeberrimo Cippo perugino, una collezione di amuleti, il Gabinetto numismatico, la sezione di oreficeria. Nel percorso è inserita un’efficace sintesi paleoantropologica, che procede dalla comparsa dell’ominide all’Homo sapiens.

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*