“Archeo design” diventa un modello di valorizzazione del patrimonio archeologico nazionale

L’Accademia di Belle Arti di Perugia dà il via alla prima Summer school della inedita metodologia di ricerca:

“Archeo design” diventa modello valorizzazione del patrimonio

“Archeo design” diventa un modello di valorizzazione del patrimonio archeologico nazionale

Il progetto umbro “Archeo Design”, coniato dall’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia, diventa un modello di valorizzazione del patrimonio culturale e archeologico a livello nazionale. Un’evoluzione che consente di portare oltre i confini regionali una metodologia di ricerca progettuale che utilizza il design come strumento di indagine, con l’obiettivo di analizzare i reperti nei loro aspetti materici, tecnici, funzionali e antropologici per innescare nuove riflessioni legate agli scenari di vita contemporanei. Un approccio così innovativo da essere protagonista di una Summer school organizzata, dal 16 al 18 luglio, dall’Accademia perugina nel complesso museale di Santa Maria della Scala e nel Museo Archeologico Nazionale di Siena. Il progetto è coordinato dalle docenti Elisabetta Furin (coordinatrice del Dipartimento di Progettazione e Arti Applicate) e Maddalena Vantaggi (coordinatrice del biennio di Progettazione Sostenibile), che hanno ideato questo approccio. Per questa speciale iniziativa sono stati selezionati alcuni studenti dei corsi di diploma accademico di primo e di secondo livello in Design dell’Accademia “Vannucci” e del corso di laurea in Design dell’Università degli Studi di Perugia, Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale.

I reperti diventano contemporanei. L’obiettivo del workshop Archeo Design è quello di costruire un nuovo sguardo sulla cultura antica ed immaginare nuovi scenari progettuali, partendo dall’osservazione dei reperti. Il corso prevede una parte teorica e una pratico-esperienziale e il tema è “Cum tenere”, ovvero il buon design degli antichi contenitori. Agli allievi coinvolti verranno presentati gli approcci che altri designer hanno avuto nella rilettura del passato, che essi stessi potranno sperimentare per costruire una loro personale visione dei reperti conservati nel prestigioso complesso museale di Santa Maria della Scala, con una valorizzazione del patrimonio conservato nel Museo Archeologico Nazionale di Siena.

Un metodo esportabile. Un primo grande passo che decreta il riconoscimento ottenuto fino ad oggi. “Archeodesign è nato due anni fa come un progetto realizzato con il museo archeologico dell’Umbria, ma il successo è stato tale che l’Accademia di Perugia – sottolinea soddisfatta la Direttrice Tiziana D’Acchille – lo ha trasformato in un vero e proprio progetto di ricerca, che identifica un metodo esportabile e ripetibile, e, soprattutto, declinabile su ogni collezione. L’immenso patrimonio archeologico di cui l’Italia dispone potrà servire ai designer di domani come spunto per la realizzazione di prodotti funzionali ed ecosostenibili. Abbiamo in programma altre collaborazioni con musei nazionali che si concretizzeranno nei prossimi mesi”.

Il dialogo è nella sostenibilità. “Il design si confronta così con la cultura antica – spiegano le coordinatrici Furin e Vantaggi – per tratteggiare i contorni di un futuro più sostenibile e che mira al benessere dell’essere umano dal punto di vista non solo ambientale, ma anche umano e culturale. Archeo Design mette in evidenza ciò che i reperti ci insegnano per una buona progettazione: l’uso consapevole di materiali locali, tecniche di produzione artigianali a basso impatto energetico, essenziale funzionalità delle forme e decori dal valore simbolico; una socialità non mediata e rituale; ritmi di vita più lenti e vicini a quelli della natura. Archeo Design è una rilettura delle buone pratiche insite nella proto-progettazione caratteristica delle civiltà antiche, nonché una valorizzazione del patrimonio storico-culturale che viene fruito dal pubblico secondo nuove modalità, sperimentali e contemporanee”.

Il programma della tre giorni. Dopo la presentazione del workshop e della metodologia di ricerca Archeo Design, il 16 luglio la giornata di lavori prevede un intervento iniziale del prof. Vinicio Serino; una introduzione al complesso museale di Santa Maria della Scala a cura della Direttrice Chiara Valdambrini; visita guidata focalizzata su una selezione degli antichi contenitori più rappresentativi del Museo Archeologico Nazionale a cura della dottoressa Debora Barbagli. A seguire, ogni studente sceglierà un reperto al quale dedicare l’attività del workshop. La giornata del 17 luglio prevede: la rielaborazione formale e concettuale dei reperti selezionati, attraverso l’applicazione della metodologia progettuale Archeo Design; ideazione e sviluppo di elaborati di restituzione dell’indagine progettuale. Giovedì 18 luglio si terrà l’ultima fase di elaborazione dei risultati della ricerca, con la restituzione del lavoro e l’allestimento degli elaborati all’interno del percorso museale. Ogni proposta verrà disposta in dialogo con il reperto di riferimento lungo il percorso museale. Nel pomeriggio, nella sala Italo Calvino, si terrà una conferenza aperta al pubblico durante la quale interverranno: Vanna Giunti, assessore del Comune di Siena; Axel Hèmery, direttore dei Musei Nazionali di Siena; Chiara Valdambrini, direttrice della Fondazione Antico Ospedale Santa Maria della Scala; Tiziana D’Acchille, direttrice dell’Accademia di Perugia; Debora Barbagli, Fondazione Antico Ospedale Santa Maria della Scala; Vinicio Serino, Antropologo; Elisabetta Furin e Maddalena Vantaggi dell’Accademia “Vannucci”. A seguire e a conclusione dei lavori, gli studenti stessi presenteranno i loro elaborati in una visita guidata al Museo archeologico nazionale.

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