Affluenza a inaugurazione mostra “Volsinio Capto” a Orvieto

La mostra "Volsinio Capto" al Museo Etrusco di Orvieto raccoglie appassionati e studiosi

Affluenza a inaugurazione mostra “Volsinio Capto” a Orvieto

Affluenza a inaugurazione – Sabato 7 settembre, il Museo Etrusco “Claudio Faina” di Orvieto ha ospitato l’inaugurazione della mostra “Volsinio Capto. 265-264 a.C.”, organizzata dalla Fondazione Faina in collaborazione con la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. L’evento ha attirato numerosi visitatori, tra cui esperti di archeologia e rappresentanti istituzionali. L’esposizione si concentra sulla storia dell’antica città etrusca di Velzna, oggi Orvieto, che fu distrutta nel 264 a.C. durante il conflitto con Roma.

La mostra, che resterà aperta al pubblico nei prossimi mesi, presenta reperti storici di grande rilevanza, tra cui il donario in peperino, commissionato dal console romano Marco Fulvio Flacco dopo la vittoria su Velzna. Questo reperto, originariamente eretto nell’area di Sant’Omobono a Roma, è ora conservato nel Museo della Centrale Montemartini. Un altro pezzo importante in esposizione è una testa femminile in pietra lavica, proveniente da Orvieto e custodita al Museo “Giovanni Barracco”, che testimonia l’abilità artistica degli etruschi.

L’inaugurazione ha visto la partecipazione di diverse figure istituzionali. Tra i relatori, il presidente della Fondazione Faina, Andrea Solini Colalè, e il sindaco di Orvieto, Roberta Tardani, hanno dato il benvenuto ai presenti. Hanno preso la parola anche Isabella Toffoletti, responsabile della comunicazione della Sovrintendenza Capitolina, e il curatore della mostra Giuseppe M. Della Fina.

L’evento ha registrato la presenza di numerose personalità di spicco del mondo accademico e culturale. Tra i partecipanti, il Prefetto di Terni, Giovanni Bruno, il presidente dell’Opera del Duomo di Orvieto, Andrea Taddei, e Libero Mario Mari, presidente della Fondazione CRO. Altri rappresentanti locali presenti erano Marco Ciarini, presidente del Patto Vato 2000, e Gionni Moscetti, presidente del GAL Trasimeno Orvietano.

Non sono mancati interventi di esperti del settore archeologico, come Luca Pulcinelli, funzionario della Soprintendenza Archeologia dell’Umbria, e Giorgio Rocca, direttore del Museo Archeologico Nazionale di Orvieto. Il contributo accademico è stato arricchito dalla presenza di Alessandro Naso, professore di Etruscologia presso l’Università “Federico II” di Napoli, e di Giulio Paolucci, curatore della Fondazione “Luigi Rovati” di Milano.

Nel corso dell’evento, sono state presentate alcune opere del catalogo della mostra, a cura di Isabella Damiani, direttrice dei Musei Capitolini, e delle autrici Francesca de Caprariis e Monica Ceci. Il catalogo, pubblicato da Palombi Editori, rappresenta un ulteriore strumento per approfondire il contesto storico e culturale legato a Velzna.

La mostra “Volsinio Capto” si propone di offrire un nuovo sguardo sulla storia degli etruschi e sul loro scontro con Roma, che culminò con la distruzione della città di Velzna e il trasferimento forzoso dei suoi abitanti. Il percorso espositivo guida i visitatori attraverso un capitolo fondamentale della storia dell’Etruria meridionale, fornendo un’interpretazione aggiornata e arricchita dagli studi archeologici più recenti.

L’esposizione sarà accessibile ai visitatori per i prossimi mesi, offrendo l’opportunità di approfondire un periodo cruciale della storia antica.

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