Umbria Jazz 2023: un trionfo musicale che fa vibrare Perugia, oltre 40.000 spettatori, più di 2,3 milioni di euro di incasso
di Antonella Valoroso
Umbria Jazz 2023 – “Se due artisti notoriamente introversi come Bob Dylan e Brad Mehldau scendono dal palco sorridendo vuol dire che è proprio vero che Umbria Jazz regala felicità”. Con queste parole Gian Luca Laurenzi, presidente della Fondazione UJ, ha voluto sintetizzare l’essenza di una manifestazione che ha raggiunto quest’anno risultati da capogiro: un incasso superiore ai 2,3 milioni per 40mila spettatori paganti distribuiti tra il main stage dell’Arena santa Giuliana, il Teatro Morlacchi e la Sala Podiani; oltre 2 milioni di utenti nei canali social; 122 ore di diretta da Perugia con Radio Monte Carlo.
“Dietro questi numeri -prosegue Laurenzi- c’è l’enorme professionalità di uno staff che non ha eguali, almeno in Italia. È a loro che si deve il successo di un’edizione straordinaria in cui abbiamo superato anche il record di incassi stabilito nel 2019”. Ringrazia Carlo Pagnotta perché “se il pubblico è il primo finanziatore di Umbria Jazz il merito è suo e di tutto lo staff che rende possibile il rinnovarsi di un piccolo miracolo: far andare in scena per dieci giorni di fila centinaia di artisti su 5 palchi diversi per le migliaia di persone che raggiungono Perugia per vivere l’esperienza Umbria Jazz. Il mio mandato durerà fino al 2025 e il mio impegno sarà quello di preservare questo patrimonio dell’Umbria, perché UJ non è solo Perugia, ma è anche Terni e Orvieto, che quest’anno compie trent’anni”.
La presidente della Regione Donatella Tesei si associa ai ringraziamenti, ribadisce che “Umbria Jazz è un patrimonio non solo umbro, ma nazionale e internazionale, e che la Regione ci crede”, come crede nell’importanza dei grandi eventi per i quali l’amministrazione regionale ha investito e continuerà a investire somme importanti. Non nasconde il suo entusiasmo di spettatrice -“sono stata a tutte le serate tranne a quella di ieri”- e ricorda in particolare il concerto di Mika che con il suo show “ha fatto divertire tutti e con la sua dichiarazione d’amore per Perugia ha riempito di orgoglio tutti gli umbri”.
Che l’edizione numero cinquanta di UJ sia stata un’edizione speciale per Carlo Pagnotta, il cui nome è stato iscritto proprio quest’anno nell’albo d’Oro della Città di Perugia, non ci sono dubbi. (Umbria Jazz aveva già ricevuto il “suo” Baiocco d’oro nel 2003). Lo ricorda il sindaco Andrea Romizi che rende omaggio non solo all’uomo che ha “inventato” la più importante rassegna jazz d’Italia e alla sua squadra, ma anche “a tutti i servizi cittadini, che in queste giornate e in queste notti magiche ci hanno messo in condizione di governare flussi imponenti di persone e restituire una città bella e pulita ogni mattina”. Ringrazia anche Radio Montecarlo “con cui c’è ormai una grande amicizia”, si dice “innamorato di UJKids e dei clinics della Berklee” e cita testualmente le ormai famose frasi di Mika sulla città di Perugia e sui miracoli della musica.
Il fondatore di Umbria Jazz, dal canto suo, si schermisce e precisa che “i meriti di Pagnotta vanno divisi con tutti gli altri, perché da soli non può fare niente”. Ma non nasconde la soddisfazione: “L’abbiamo azzeccata anche questa volta!”.
Poi si lascia andare per un attimo ai ricordi e rammenta come già alla metà degli anni cinquanta l’idea di un festival jazz solleticava la sua fantasia e quella del suo storico gruppo di amici; il sogno sarebbe diventato realtà il 23 agosto del 1973, con il primo concerto a Piediluco. Ma la nostalgia non si addice a Mister Jazz, che il prossimo 13 agosto spegnerà la sua 90esima candelina. Il suo pensiero è già rivolto al futuro: “Il brand UJ è vivo e dobbiamo continuare su questa strada, a Perugia come a Orvieto e a Terni, perché l’atmosfera che c’è a Umbria Jazz non c’è in nessun festival del mondo”.
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