Mai toccate le bambine, commerciante di Bastia risponde alle domande del gip PERUGIA – Il commerciante 60enne di Bastia Umbra, indagato per molestie sessuali nei confronti di due bimbe piccole, ha risposto alle domande del gip Lidia Brutti. L’interrogatorio davanti al giudice è durato due ore.
Il commerciante – difeso dai legali Francesco Falcinelli e Andrea Ponti – era stato arrestato dai Carabinieri di Assisi la scorsa settimana per presunti abusi su due bambine e per detenzione di materiale pornografico. «E’ stato interrogato per circa due ore – dice l’avvocato Francesco Falcinelli, raggiunto al telefono dalla nostra redazione -, il mio assistito ha risposto per tutte e due le ore al Gip, Lidia Brutti ed ha respinto fermamente le accuse che gli vengono mosse e ha fermamente contestato l’accusa».
Come è ovvio è massimo il riserbo sulla vicenda delle presunte molestie sessuali. Tre sono gli episodi su cui si concentra l’indagine della procura della Repubblica di Perugia, attraverso i Carabinieri di Assisi. Due riguarderebbero presunte molestie che, appunto, concernerebbero minori e uno il ritrovamento di file (nel telefono) di carattere pornografico. “Non pedopornografico“, puntualizza l’avvocato.
«Per ciascuna contestazione – spiega Falcinelli – il mio assistito ha fornito una puntuale confutazione in fatto, escludendo la propria responsabilità per gli episodi di molestie nei confronti dei minori e precisando (per il 600 quater del CP) “che è possibile che nel cellulare finiscano file pornografici scaricati in modo automatico». Materiale, quindi, che nel device – collegandosi a siti che presentano affiliazioni pubblicitarie – si possono scaricare senza accorgersene.
Oggi non si trattava di una ordinanza di convalida, ma di garanzia (la convalida c’era già stata). Il 60enne imprenditore, quindi, resta in carcere anche e soprattutto in attesa di quello che vorranno fare i suoi legali. «A fronte di un interrogatorio così articolato – aggiunge Francesco Falcinelli – noi, ora, adotteremo iniziative e richieste…tribunale della libertà…oggi, però, siamo concentrati sull’interrogatorio . Anche perché – fa notare – non è così comune che una persona risponda punto su punto per circa due ore ad un giudice che lo sta interrogando».
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Il 60enne indagato ha fornito, quindi, degli elementi per la valutazione del giudice, ma la momento resta in carcere. Il tutto è nato a seguito di un esposto della moglie (separatosi da lei poco dopo) che avrebbe colto in flagranza, all’interno della propria casa, il marito in atteggiamenti “scioccanti” nei confronti di una bimba piccola, figlia di una coppia di amici.
Un secondo episodio contestato al 60enne risale ad aprile scorso e si sarebbe consumato all’interno del suo negozio. Lì, con una scusa, avrebbe attratto a sé una bambina per poi palpeggiarla. La piccola si trovava nel locale con il padre per l’acquisto di un i-pad.
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