Carabinieri Perugia recuperano reperti archeologici, 5 persone denunciate

L'operazione di recupero è stata portata a termine negli ultimi giorni

Carabinieri Perugia recuperano opere d'arte, 5 persone denunciate

Carabinieri Perugia recuperano opere d’arte, 5 persone denunciate. Un’anfora a figure rosse, un Kos Globulare, una Patera con Ombelicus e poi ancora sei statuine femminili, tre crateri a campana, un vaso plastico, vasi attici a figure rosse o con decorazioni a intarsio a foglia oro. Sono solo una parte dei 36 reperti archeologici rinvenuti dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Perugia, coordinati dalla locale Procura della Repubblica.

Cinque le persone denunciate. Si tratta di tre donne e due uomini, tutte residenti nella provincia perugina. Il reato contestato è impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato.

I reperti, sequestrati il 14 luglio, sono stati rinvenuti in tre distinte abitazioni, a Resina, a Castel del Piano e a Cannara. In quest’ultima un uomo è stato trovato con 27 reperti, nascosti all’interno di un pollaio. A Resina le responsabili erano due donne, madre e figlia, mentre a Castel del Piano un uomo e una donna.

I reperti della cultura greca, provenienti da siti dell’antica Apulia (Puglia) sono databili tra il V ed il III Secolo a.C.. Gli artigiani locali dell’epoca, recependo alcuni modelli greci concepirono idee artistiche proprie.

Tutte le opere rinvenute, che rivestono un eccezionale valore storico artistico e archeologico pari a 15 milioni di euro, mettono in evidenza quanta ricchezza si cela ancora nel sottosuolo italiano.

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