Stop ai canili lager, 7mila firme per la petizione da Spoleto

Fondazione CAVE CANEM Spoleto si candida per le best practice

Stop ai canili lager, 7mila firme per la petizione da Spoleto
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Stop ai canili lager, 7mila firme per la petizione da Spoleto

Stop ai canili lager – Un percorso di riscatto sociale per cani senza famiglia e persone detenute, in grado di favorire l’adozione degli animali e l’inclusione lavorativa per autori di reato. Spoleto si candida come modello virtuoso per la gestione del Canile Comunale. Mentre prosegue sul piano nazionale la battaglia di Fondazione CAVE CANEM contro l’aggiudicazione di bandi al ribasso d’asta per la gestione dei canili, la struttura umbra raccoglie i frutti di un percorso cominciato già due anni fa, con il coinvolgimento di Canile, Comune di Spoleto e Casa di Reclusione.

Grazie al progetto Fuori dalle Gabbie, due persone detenute sono state formate da un team di educatori cinofili e assunti formalmente dalla nuova gestione del Canile Comunale, insediata proprio in questi giorni. Una fase delicata, accompagnata dagli esperti della Fondazione. Continua e si amplia l’attività della sede secondaria del canile, realizzata nell’ambito dello stesso progetto in una zona adiacente al carcere e gestita da altre due persone detenute: il piccolo rifugio ha da poco  accolto otto nuovi cani, per due dei quali

Al tempo stesso Fondazione CAVE CANEM sta lavorando per implementare un sistema di accoglienza al pubblico, finalizzato alle adozioni dei cani ospitati dal Canile Comunale di Spoleto. Attuato come promesso dalla Fondazione, il coinvolgimento di alcune figure chiave, tra cui educatori cinofili preposti alla pianificazione e realizzazione di percorsi di recupero comportamentale per i cani “difficili”. Anche la struttura stessa subirà dei cambiamenti, per migliorare le condizioni di permanenza dei cani, attraverso una redistribuzione degli spazi, grazie al lavoro delle persone detenute.

Nel frattempo la petizione contro i canili lager, promossa da Fondazione CAVE CANEM, ha raggiunto e superato quota 7mila sottoscrizioni online. “Abbiamo scritto al Presidente ANCI – dichiara Federica Faiella, Vicepresidente di Fondazione CAVE CANEM – e offerto l’aiuto dei nostri professionisti per definire un modello di bando per l’aggiudicazione dei servizi di custodia, gestione, accudimento e recupero psico-fisico di animali abbandonati che tenga conto delle caratteristiche etologiche della specie seppur in un contesto detentivo e che consideri prioritari il recupero psicofisico e adozione di ogni individuo e il corretto utilizzo dei fondi pubbliciNon si è fermata la nostra azione di supporto alle Amministrazioni Comunali virtuose, alle Associazioni e ai Gestori lungimiranti, per efficientare i canili rifugio e favorire il virtuoso circolo delle adozioni”.

“Negli ultimi anni, abbiamo visto Amministrazioni comunali bandire, e in alcuni casi aggiudicare gare, prevedendo l’affidamento secondo il criterio del massimo ribasso o purché il prezzo fosse inferiore o, al massimo, pari a quello a base d’asta prevedendo quotazioni che oscillano tra € 1,73 giornaliero per cane e € 2,70 al giorno a cane (IVA esclusa) – sottolinea Faiella – importi totalmente insufficienti a garantire l’erogazione di servizi qualitativamente elevati a favore di animali già costretti a patire la condizione di costrizione in un contesto detentivo quali sono i canili rifugio.

Basti pensare – prosegue la Vicepresidente di Fondazione CAVE CANEM – che l’ANAC – Autorità Nazionale Anticorruzione, riprendendo una nota del Ministero della Salute, già nel 2016 ha dichiarato di ritenere appropriato che il Comune preveda un importo oscillante, approssimativamente, tra € 3,50 e 4,50 giornalieri per cane. In caso di aggiudicazione a un prezzo inferiore ai 4 euro, anche considerando l’inflazionerisulta alto il rischio che le cure e la gestione fornite agli stessi cani risulti non ottimale e, anzi, esponga a rischi di maltrattamento o detenzione incompatibile con la natura degli animali e produttiva di grave sofferenza: si tratta di due reati previsti e puniti agli articoli 544 ter e 727, II comma, del codice penale”. La petizione è online sul sito internet della Fondazione: https://fondazionecavecanem.org/landing/emergenza-deportazione-firma-la-petizione/

La FONDAZIONE CAVE CANEM ONLUS è una non profit al femminile nata dalla volontà di due donne Adriana Possenti Presidente e Federica Faiella Vicepresidente per garantire l’evoluzione del rapporto tra persone e animali. Finanzia e realizza modelli di co-progettazione, occasioni di formazione, campagne di sensibilizzazione e informazione per cambiare il destino e tutelare i diritti in particolare di cani e gatti in difficoltà. Alla mission della Fondazione è stato conferito il valore dell’inclusione sociale: vengono coinvolti uomini e donne che mettono a disposizione energia e impegno a favore di animali senza famiglia, traendone un beneficio in termini di crescita umana, formazione professionale, riscatto sociale e avvicinamento alle carriere legate al mondo degli animali (persone detenute, giovani a rischio, studenti universitari, anziani, professionisti e volontari). Persegue in tutta Europa obiettivi di grande impatto sociale, con risultati concreti e misurabili. Per saperne di più, visita il sito internet: www.fondazionecavecanem.org

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