Tar Umbria accoglie ricorso Acea: rivede gestione rifiuti

Il Tribunale amministrativo regionale per l'Umbria ha accolto il ricorso di Acea Ambiente srl, aprendo nuove prospettive sulla gestione dei rifiuti nella regione.

Tar Umbria accoglie ricorso Acea: rivede gestione rifiuti
credits: arezzo notizie

Tar Umbria accoglie ricorso Acea: rivede gestione rifiuti

Il Tribunale amministrativo regionale per l’Umbria ha accolto il ricorso presentato da Acea Ambiente srl, annullando i provvedimenti precedentemente adottati. La decisione comporta una condanna per la Regione Umbria a rimborsare le spese legali sostenute da Acea, per un totale di 2.000 euro, oltre agli oneri e accessori di legge. Le spese sono state compensate nei confronti del Comune di Terni e dei controinteressati non costituiti in giudizio.

Il ricorso, presentato nel 2021, riguardava l’estensione dei rifiuti da bruciare, un tema molto discusso tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022. Acea aveva contestato la delibera di giunta regionale del 29 settembre 2021, che prevedeva il non superamento del dissenso espresso dal Comune di Terni, dal Comune di Narni, dalla Usl Umbria 2 e dalla Provincia di Perugia sul progetto di estensione delle tipologie di rifiuti non pericolosi da avviare a recupero energetico-termovalorizzatore dell’impianto di via Ratini.

Tra i documenti contestati c’era anche un documento istruttorio e una determinazione dirigenziale firmata da Monsignori il 14 ottobre 2021, che chiudeva negativamente il procedimento di Valutazione di impatto ambientale coordinato con l’Autorizzazione integrata ambientale. Gli avvocati coinvolti nel caso sono Pasquale Cristiano per Acea, Luciano Ricci per la Regione, e Paolo Gennari e Francesco Silvi per il Comune di Terni.

Acea aveva presentato numerose lamentele, sette in totale. Tra queste, la società sosteneva che il documento istruttorio introduceva valutazioni di natura politica in violazione dell’art. 6 l. n. 241 del 1990 e, quindi, delle funzioni tipiche del responsabile del procedimento. Inoltre, secondo Acea, il documento si poneva in aperta ed immotivata contraddizione con le conclusioni del comitato, al quale l’estensore del documento istruttorio aveva partecipato con il ruolo di presidente senza esprimere alcuna posizione dissenziente rispetto alle relative decisioni dell’organo tecnico-consultivo.

Nonostante le numerose lamentele, la Regione aveva espresso il diniego “in questa fase”, legata all’imminente approvazione dell’aggiornamento del Piano regionale di gestione integrata dei rifiuti. Tuttavia, il 6 maggio 2024, la difesa della Regione ha depositato al Tar il nuovo piano regionale di gestione integrata dei rifiuti.

Il Tar ha ritenuto meritevoli di accoglimento le censure di Acea. Secondo il Tribunale, i vizi che inficiano il documento istruttorio e la dgr 895 del 2021 si ripercuotono, in via derivata, sulla determinazione dirigenziale 10112 del 2021 che nel definire in senso negativo il procedimento di Via/Aia si è limitata a prendere atto della determinazione della giunta regionale. Di conseguenza, la partita sulla gestione dei rifiuti in Umbria sembra essere riaperta.

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*