Pesca alla trota, superare i limiti imposti dalle leggi europee

Lega a Roma con il senatore Bossi responsabile pesca nazionale del partito

“C’è forte preoccupazione per l’avvio della stagione di pesca sportiva e di quella agonistica in Umbria”. Lo sottolinea il consigliere regionale Manuela Puletti (Lega) informando di essersi recata, “nei giorni scorsi, ad assistere ai Campionati provinciali di pesca individuale trota al torrente Svolti a Sansepolcro, in Toscana”.

“Una desolazione – spiega Puletti – vedere molti pescatori umbri costretti ad emigrare oltre i confini regionali per poter essere liberi di praticare questa passione che affonda le sue radici nella storia e nella cultura dell’Umbria e garantisce un indotto significativo in termini economici e di presenze sul territorio. L’avvio della pesca sportiva in Umbria gravemente in ritardo rispetto alle altre realtà italiane, oltre ad essere anacronistico, provoca un danno economico alla nostra regione, alle attività del settore e a tutto il comparto. Insieme al collega Valerio Mancini più volte abbiamo evidenziato la necessità di intervenire celermente. Siamo consapevoli dei limiti imposti dalle leggi europee, ma altre Regioni hanno trovato una soluzione: evidentemente quando c’è la volontà politica questi paletti possono essere abbattuti. È stato fatto in Toscana, nel Lazio e nelle Marche, dove hanno già provveduto al ripopolamento e alla semina con trote non autoctone.

Da parte della Lega c’è sempre stata la volontà di collaborare con l’assessore competente affinché la regione esca dallo stallo in cui si trova ormai da qualche anno. A breve incontreremo le associazioni di pesca sportiva e agonistica regionale, per promuovere insieme una raccolta firme a tutela del comparto, delle tante persone animate da questa passione e dell’indotto economico umbro. Con il collega Mancini coinvolgeremo – conclude Puletti – tutti i livelli politici allo scopo di individuare soluzioni adeguate perché la pesca in Umbria sia valorizzata e non resti indietro come del resto sta accadendo anche al settore venatorio”.

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