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Lega chiede equiparazione delle tariffe idriche tra Umbria e Toscana
Lega chiede equiparazione – La consigliera regionale della Lega, Manuela Puletti, ha sollecitato l’assessore a rispondere alle richieste degli agricoltori dell’Altotevere. La sua richiesta riguarda l’attuazione di una mozione, presentata da lei stessa e votata all’unanimità, che chiede un allineamento delle tariffe per l’uso dell’acqua dell’invaso di Montedoglio tra Umbria e Toscana.
La mozione, presentata da Puletti insieme ai colleghi Mancini e Castellari, è stata approvata all’unanimità dall’Assemblea legislativa a novembre dello scorso anno. L’obiettivo è armonizzare le tariffe applicate agli utenti umbri che utilizzano le risorse idriche accumulate nell’invaso della diga di Montedoglio.
Puletti ha sottolineato che non dovrebbero esistere agricoltori di serie A e di serie B. Gli agricoltori umbri, infatti, ricevono lo stesso servizio e la stessa acqua dall’invaso di Montedoglio rispetto alla Toscana, ma pagano quasi 10 centesimi al metro cubo in più. Pur essendo consapevole delle diverse variabili che hanno portato a una diversa tariffazione, Puletti ritiene necessario avviare un tavolo di confronto per arrivare a una risoluzione positiva e condivisa.
L’esponente della Lega ha insistito affinché tale equiparazione tra Umbria e Toscana delle tariffe per l’uso delle risorse idriche dell’invaso di Montedoglio fosse inserita nella proposta di risoluzione, espressione degli agricoltori in protesta, votata dal Consiglio regionale lo scorso marzo.
L’Assemblea legislativa, tramite la Lega, ha messo in campo ogni strumentazione possibile affinché questa disarmonia tra Regioni venga recepita e affrontata. Spetta ora all’assessorato, che all’epoca votò la mozione presentata da Puletti, ad Afor ed Eaut aprire un tavolo con gli agricoltori e le associazioni di categoria.
Puletti conclude sottolineando che non è possibile che la stessa acqua venga pagata in misure completamente diverse al di qua e al di là del confine regionale. L’acqua, tra l’altro, è un bene comune e in periodi dell’anno come questo risulta scarsa per le esigenze dell’agricoltura.
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