Inquinamento atmosferico, appello urgente per la salute a Ponte San Giovanni

Il Comitato "Chi salverà Ponte San Giovanni?" esprime preoccupazion

Inquinamento atmosferico, appello urgente per la salute a Ponte San Giovanni

Inquinamento atmosferico, appello urgente per la salute a Ponte San Giovanni

Inquinamento atmosferico – Il Comitato “Chi salverà Ponte San Giovanni?” rivolge un appello urgente riguardo all’inquinamento atmosferico e alla sua grave minaccia per la salute pubblica nella zona compresa tra Collestrada e Balanzano, con epicentro a Ponte San Giovanni. Fino ad ora, ci siamo principalmente concentrati sui gravi problemi legati alle malattie respiratorie e ai tumori associati all’esposizione prolungata a gas di scarico e inquinanti da traffico. Abbiamo creduto che questi motivi fossero sufficienti a giustificare le nostre proteste contro l’inerzia delle autorità pubbliche nei confronti del traffico e dell’aumento costante delle polveri inquinanti, nonché del rumore e della diminuzione della qualità della vita nelle nostre comunità.

Ora, con sgomento, apprendiamo che soli cinque giorni di esposizione a livelli elevati di inquinamento atmosferico, causato da polveri sottili e gas di scarico, possono aumentare significativamente il rischio di ictus. Cinque giorni! Eppure molti di noi, specialmente coloro che vivono in prossimità del traffico, potrebbero moltiplicare questa cifra per dieci, cento, mille… È inaccettabile!

Quanto tempo dovrà ancora durare questa vergognosa situazione legata al finanziamento del Nodo di Perugia? Fino a quando le menzogne di alcuni, le allarmistiche previsioni di altri, l’ipocrisia, l’opportunismo e il cinismo continueranno a congiurare con l’indifferenza delle autorità per minare la nostra salute e, nei casi peggiori, privarci della vita?

Si parla molto di interessi dei cementieri quando si critica la nostra legittima richiesta di iniziare i lavori del Nodo, che allevierebbero i disagi e ridurrebbero i pericoli per i cittadini. Ma dovremmo forse accusare coloro che si oppongono di complicità con gli impresari di pompe funebri, alla luce delle spaventose statistiche che emergono?

È disgustoso vedere queste accuse strumentali contro un’opera che il buon senso suggerisce essere ormai urgente. Non ci arrenderemo alle calunnie ipocrite, agli interessi personali o alle lamentazioni superficiali. Il nostro territorio esige verità, giustizia e soprattutto salute.

Ora che la scienza ci ha lanciato un sinistro avvertimento sui rischi che correvamo senza sapere, è fondamentale che il governo nazionale prenda una decisione che ormai è stata ritardata troppo a lungo. Una sola parola può descrivere questa situazione: vergogna.

2 Commenti

  1. Il Comitato ha perfettamente ragione. Purtroppo in Italia, e quindi anche a Perugia, imperversano i NO TAV, i NO TAP, i NO a tutto. Fanno più danni delle cavallette.

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