Coronavirus e rifiuti ospedalieri, Costa, non creeranno mai un pericolo

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Coronavirus e rifiuti ospedalieri, Costa, non creeranno mai un pericolo

I rifiuti ospedalieri, oggi al centro di molte preoccupazioni per via della pandemia da covid19, “non potranno mai creare pericolo”. Sergio Costa, ministro dell’Ambiente, lo dice nel corso di una videoconferenza stampa in streaming con i giornalisti specializzati nel settore ambientale. “Applichiamo il decreto del Presidente della Repubblica 254 del 2003- spiega Costa- che prevede che tali rifiuti speciali vadano prima inscatolati e sterilizzati, poi bruciati a 850 gradi” quindi “avendo un percorso diverso rispetto agli altri”, e “di conseguenza- aggiunge- non potranno mai creare pericolo”. Per la gestione di quelli legati al covid 19 “abbiamo avuto una circolare molto significativa dell’Iss non solo in ordine all’individuazione di quelli speciali ‘diversi’ a causa del covid19, ma anche sulle modalita di raccolta domestica, non ospedaliera, dove ci sono gia’ i circuiti per gli speciali pericolosi e sulle modalita’ di intervento”, segnala Costa.

Alle disposizioni Iss sono seguite quelle dell’ISPRA e di tutto il sistema delle agenzia di protezione ambientale. Quindi, “da una parte abbiamo una struttura sanitaria che ci dice qual e’ il percorso di tutela sanitaria nella raccolta dei rifiuti domestici a rischio covid19- prosegue il ministro- dall’altra il controllore ambientale che ha individuato il percorso”. Questo secondo elemento, quello ISPRA, “e’ importante perche’ nasce all’unanimita’ tra tutte le agenzie regionali” segnando “una linea da seguire”.

Nella raccolta domestica di rifiuti a richio covid19 “il tema che si pone e’ l’individuazione del condominio o dell’abitazione” della persona contagiata che pero’ “e’ tutelata ovviamente dalle norme sulla privacy”, prosegue Sergio Costa, ministro dell’Ambiente. “In questo caso l’idea che ho proposto e’ di seguire il percorso attraverso il polo prefettizio, piu’ riservato, in modo che in determinati luoghi si possa accedere senza individuare la persona fisica ma la zona territoriale”. Questo “aiuterebbe a mantenere il diritto alla privacy e a tutelare la raccolta”, che comunque seguira’ le indicazioni ISS e ISPRA, conclude Costa.

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