Nuove Opportunità per l’Appennino Centrale con il Dl Agricoltura

Il Governo interviene per la prima volta con sostegni diretti e incentivi per le aree dell'Appennino centrale

Nuove Opportunità per l'Appennino Centrale con il Dl Agricoltura

Nuove Opportunità per l’Appennino Centrale con il Dl Agricoltura

Con l’approvazione del Dl Agricoltura, si aprono nuovi scenari per le aree dell’Appennino centrale. Questa è la prima volta che il Governo interviene con misure dirette e una serie di incentivi e sostegni – 500 milioni di euro, una somma senza precedenti – per garantire all’Italia l’approvvigionamento delle materie prime agricole.

Questo intervento mira a favorire la creazione di valore aggiunto al settore attraverso il sostegno alle filiere produttive locali, in particolare quella cerealicola. Le norme presenti nel Dl Agricoltura daranno nuove e più efficaci garanzie ai prodotti agroalimentari italiani rispetto alle speculazioni e alle contraffazioni, a vantaggio dei lavoratori del settore e dei consumatori.

Il settore agroalimentare sta affrontando sfide significative come l’aumento dei costi di produzione e delle tariffe energetiche e gli effetti dei cambiamenti climatici, a partire dai fenomeni meteorologici estremi sempre più diffusi. Queste criticità sono notevolmente accentuate in Appennino centrale a causa del crescente abbandono accelerato dai terremoti degli ultimi anni.

Nuove Opportunità per l'Appennino Centrale con il Dl Agricoltura

“La crisi demografica associata a quella climatica sono i maggiori ostacoli che abbiamo di fronte nell’opera di ricostruzione e rilancio economico e sociale delle aree del cratere Sisma 2016“, dichiara il Commissario Straordinario Sisma 2016 Guido Castelli. “Con il Dl Agricoltura si aprono nuove opportunità per tornare a vivere e a lavorare sul nostro Appennino”.

“In Appennino centrale queste misure avranno un duplice vantaggio”, continua Castelli. “Da una parte renderanno più sicuro e remunerativo il settore agro-silvo-pastorale, dall’altro contribuiranno a frenare il fenomeno dell’abbandono del territorio che, senza il presidio dell’uomo, rischia di pregiudicare l’opera di ricostruzione post sisma”.

“I nostri sforzi per far nascere piattaforme di trasformazione che danno occupazione qualificata e valore aggiunto alle risorse locali”, conclude Castelli, “ora hanno nuovi strumenti per far crescere e consolidare il tessuto imprenditoriale di tutto il cratere sisma 2016“.

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