Innovazione tabacchicoltura: Philip Morris e Cesar testano robotica

Il programma ‘Digital Farmer’ mira a superare la carenza di manodopera e velocizzare i lavori nei campi

Innovazione tabacchicoltura: Philip Morris e Cesar testano robotica

Innovazione tabacchicoltura: Philip Morris e Cesar testano robotica

Innovazione tabacchicoltura – La tabacchicoltura sta affrontando una rivoluzione digitale ed ecologica. Questo cambiamento strutturale è guidato dalla collaborazione tra Philip Morris Italia e il Centro per lo sviluppo agricolo e rurale (Cesar) dell’Università degli studi di Perugia. Il loro programma, chiamato Digital Farmer, è dedicato alle aziende tabacchicole che partecipano all’accordo di filiera tra Philip Morris Italia e Coldiretti.

Il programma Digital Farmer è nato dalla necessità di affrontare la crescente carenza di manodopera nel settore tabacchicolo. Il suo obiettivo è di accompagnare le aziende tabacchicole verso un cambiamento di paradigma del modello produttivo agricolo. Inoltre, mira a mantenere i giovani attualmente presenti nel settore tabacchicolo italiano ai vertici del settore, attraverso un percorso di formazione che fornisce supporto all’utilizzo di tecnologie per l’agricoltura digitale.

Nel 2022, è stata effettuata la prima prova con robot agricoli completamente autonomi. Il test si è svolto in un campo a San Nicolò di Celle, frazione di Deruta, di proprietà della Società agricola Palmerini, Paolo e Franco. Questa azienda è membro dell’Organizzazione produttori italiani tabacco (Opit) e produce tabacco Bright.

L’obiettivo del test era valutare il comportamento di queste attrezzature nel supportare lo svolgimento delle attività più routinarie. Queste attività richiedono manodopera sempre più difficile da reperire e tempi di esecuzione estremamente rapidi.

Martella, responsabile organizzativo di Opit, ha spiegato che la macchina ha effettuato la sarchiatura, ma potrebbe anche essere utile per la concimazione o i trattamenti fitosanitari nei primi stadi della coltura. Emanuele Farinelli, tecnico di Spektra-Agri, ha aggiunto che si tratta di una macchina autonoma che può lavorare senza operatore, ideale per le lavorazioni ripetitive e con 60 ore di autonomia.

Gabriele Chiodini, agronomo del Cesar, ha affermato che la professione dell’agronomo sta cambiando. Se è vero che queste macchine possono lavorare in autonomia, c’è comunque a monte il lavoro dell’uomo che deve programmarle. Gli agronomi devono quindi acquisire sempre più competenze riguardo i linguaggi di programmazione.

Valerio Bendini, un agricoltore dell’Altotevere che ha partecipato alla dimostrazione in campo, ha detto che solo dieci anni fa non pensavano che potessero esserci questi progressi. L’agricoltura sta viaggiando veloce e questa innovazione è molto importante per i tabacchicoltori, anche se hanno bisogno che tutti, associazioni e istituzioni, li aiutino perché le spese diventano sempre maggiori.

Cesara Trippella, Head of leaf EU Philip Morris Italia, ha aggiunto che guardano al futuro e lavorano su una visione di lungo termine che abbraccia la sostenibilità sociale e ambientale, anche con programmi come il Digital Farmer per pianificare la tabacchicoltura del domani. Agnese Belloni, agronomo di Philip Morris Italia, ha proseguito dicendo che è importante traghettare le quarte e quinte generazioni di tabacchicoltori verso le frontiere dell’agricoltura che sono sicuramente innovazione e digitalizzazione. Il futuro è qui e ci porterà ad una migliore sostenibilità ambientale e sociale.

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