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Agricoltura, Gallinella (Comagri) Pac flessibile e innovazione sono la risposta alle attuali crisi
“L’attuale crisi causata dall’aggressione all’Ucraina ha dimostrato quanto oggi l’Ue e l’Italia siano legate indissolubilmente a merci e servizi quali gas, fertilizzanti, cereali, oli vegetali e manodopera provenienti da questi territori. Dovremmo, quindi, fare ragionamenti per evitare che future situazioni di conflitto, che ovviamente non ci auguriamo, possano metterci ulteriormente in crisi. Queste difficoltà legate ai riflessi del conflitto colpiscono l’Italia proprio mentre stava uscendo, grazie ai fondi del PNRR, da una stagnazione legata al Covid. I dati illustrati alla Camera hanno dimostrato che fino al 2000, nonostante la riduzione di suolo agricolo a disposizione, l’innovazione tecnologica, le tecniche colturali e la meccanizzazione hanno aumentato notevolmente la produttività. Negli ultimi vent’anni, invece, la produzione è tornata a scendere, principalmente a causa del mancato sfruttamento della tecnologia”. È quanto dichiarato da Filippo Gallinella, presidente della commissione Agricoltura, durante l’audizione dell’Associazione Italiana Società Scientifiche Agrarie, in merito alla crisi Russia-Ucraina per il comparto primario.
Addetto Stampa on. Filippo Gallinella e on. Tiziana Ciprini
“La risposta al recupero di produttività – prosegue – rimanendo negli obiettivi della ‘Farm to Fork’, sono l’Agricoltura 4.0 e le Tecniche di Evoluzione Assistita. Ad esempio, per sostituire le importazioni di grano tenero, mais e girasole da Russia e Ucraina avremo necessità di circa 300mila ettari in più da coltivare: un quantitativo di suolo difficilmente a disposizione nel territorio italiano per questo scopo.
Pertanto, o troviamo nuovi fornitori internazionali o aumentiamo in maniera massiccia le rese. Nell’immediato, possiamo anche svincolarci dal greening, aumentare gli aiuti accoppiati ma non possiamo dimenticarci le questioni ambientali che, seppur momentaneamente da parte, rimangono preponderanti.
L’audizione conferma come solo l’innovazione potrà renderci meno sensibili agli shock del Pianeta. Altra questione cruciale – conclude Gallinella – è quella dell’irrigazione, poiché senza acqua non è possibile essere adeguatamente produttivi e, quindi, occorre accelerare anche sul Piano Invasi”.
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