Verso proroga scudo penale medici, accelerare riforma legge

Fimmg 'ottima notizia anche per i pazienti'

Verso proroga scudo penale medici, accelerare riforma legge

Verso proroga scudo penale medici, accelerare riforma legge

Verso proroga scudo – In Milleproroghe ‘segnale importante e atto indispensabile ma va conclusa rapidamente revisione norma su responsabilità professionale’

Dal decreto Milleproroghe potrebbe arrivare una “proroga dello scudo penale” per i medici a tutto il 2024, salvo colpa grave: “Il primo segnale importante del Governo nei confronti di una professione che necessita di un sostegno non solo economico, ma di sistema”. Lo dichiara il presidente della Federazione Cimo-Fesmed, Guido Quici, evidenziando che “la decisa interlocuzione avviata dal ministro Schillaci con il ministero della Giustizia” potrà “finalmente accelerare i tempi per affrontare una riforma, quella della responsabilità professionale degli operatori sanitari, nell’attesa di conoscere le conclusioni dei lavori prodotti dalla commissione tecnica voluta dal ministro Nordio”. Per Quici si tratta dunque di “una proroga indispensabile, che tuttavia richiede una conclusione rapida dei lavori per rivedere urgentemente la legge Gelli e dare quindi le necessarie certezze al lavoro dei medici e alla tutela giuridica dei pazienti”.

Questo “primo segnale” sulla responsabilità professionale “rientra tra le proposte di sistema che la Federazione Cimo-Fesmed, rappresentativa di Anpo-Ascoti, Cimo, Cimop e Fesmed – ricorda il sindacato in una nota – aveva rilanciato in occasione dello sciopero del 5 dicembre, proposta che ricomprende anche lo sbocco del tetto di spesa per il personale sanitario. Anche in questo caso sembra in dirittura di arrivo la sperimentazione Agenas sul fabbisogno del personale, sperimentazione che tuttavia” per Cimo-Fesmed “necessita di un’attenta analisi dei risultati derivanti dall’algoritmo, anche in virtù della concreta applicazione del Ccnl 19-21. Appare infatti superfluo sottolineare come l’orario di lavoro ed il servizio fuori sede rappresentino elementi imprescindibili nella valutazione del reale fabbisogno di sanitari”.

“Non ultima”, il sindacato invoca “la rivalutazione della indennità di specificità della professione sanitaria, richiesta a gran voce in occasione della legge di Bilancio e non accolta per consentire alle Regioni di accaparrarsi alcune centinaia di milioni di euro utili a ridurre, sulla carta, i tempi di attesa per le prestazioni sanitarie. L’intervento adottato non è strutturale – obietta Cimo-Fesmed – ma solo demagogico, certamente non risolutivo e con evidenti dubbi sul reale utilizzo di un finanziamento che, di fatto, avrebbe assicurato quel riconoscimento economico atteso dai medici e dai sanitari del servizio pubblico. In sintesi, attendiamo che le nostre richieste si concretizzino in atti e la proroga dello scudo penale sembra un buon inizio”.

scudo penale medici, Fimmg ‘ottima notizia anche per i pazienti’

Scotti, ‘primo passo, continuare a investire con decisione su cure prossimità’

“Il via libera del Governo allo scudo penale per i medici”, con l’intesa raggiunta in materia durante la riunione tra maggioranza ed Esecutivo sugli emendamenti al decreto Milleproroghe, “è un’ottima notizia. Non solo per la categoria che in questi anni è letteralmente finita sotto attacco, ma anche per i pazienti con i quali nel tempo si è perso il valore del rapporto medico-paziente”. Lo afferma il segretario generale della Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale), Silvestro Scotti.

“Questo nuovo decisivo step – ricorda il sindacato dei medici di famiglia in una nota – segue il lavoro svolto nei mesi e nelle scorse settimane, che ha già visto il Governo impegnarsi a modificare il Codice penale in materia di responsabilità medica, e che porterà ad una riforma più ampia attesa da anni dai professionisti. Un lavoro intenso che ha portato a centrare un primo obiettivo importante”, sul quale è stato “determinante – tiene a evidenziare Scotti – l’impegno del ministro Orazio Schillaci, che ancora una volta ha dimostrato grande sensibilità politica e capacità di sintesi”. Se è vero che la medicina generale è “per sua natura una branca meno soggetta alla conflittualità medico-paziente”, comunque “lo scudo penale si configura come essenziale anche per il lavoro dei medici di medicina generale”, precisa la Fimmg.

“Negli anni il numero dei medici di medicina generale è drammaticamente calato – osserva Scotti – costringendo i medici negli studi ad un lavoro spesso estenuante, alle prese con un insostenibile aumento del numero di pazienti e con il progressivo invecchiamento della popolazione. Questa carenza ha inasprito, e in molti casi rischia di minare, il rapporto fiduciario sul quale si basa la medicina generale e che rappresenta uno scudo alla conflittualità medico-paziente. Ma che negli ultimi periodi, proprio per la difficoltà di esercitare una vera libera scelta del proprio medico, abbiamo visto sempre più in aumento. Ragione per la quale – conclude il leader Fimmg – auspichiamo che questo sia solo un primo passo e che si punti con decisione sempre maggiore ad investire sulle cure di prossimità, a trovare soluzioni per arginare la carenza ed investire sulla attrattività della medicina generale, partendo dalla rapida approvazione” da parte “dei ministeri della Salute e dell’Economia e Finanze e della Conferenza Stato-Regioni della preintesa dell’Acn firmata e dell’approvazione dell’Atto di indirizzo per l’Acn 2022-24”.

Sanità: Enpam, ‘lo scudo penale ai medici salva i pazienti’

Oliveti, ‘se i sanitari hanno paura finiscono per andare a lavorare altrove’

“Lo scudo penale ai sanitari salva la vita ai pazienti”. Spiega perché Alberto Oliveti, presidente dell’Enpam – Ente previdenziale dei medici e degli odontoiatri, rivolgendo “un grazie al ministro della Salute Orazio Schillaci per l’impegno a favore dello scudo penale per il personale sanitario”.

“I medici – afferma Oliveti in una nota – non vogliono l’impunità, ma hanno bisogno di sentirsi protetti quando operano per la salute dei cittadini, specie in un contesto di grave carenza d’organico. Il problema – precisa – non sono le sentenze, che come dimostrano i numeri giungono praticamente sempre ad assoluzioni. Il dramma da evitare sono invece gli anni di calvario, di ansia e di spese che un medico deve subire ogni volta che, magari per un atto dovuto, viene coinvolto in un’inchiesta penale per aver assistito un paziente o per aver cercato di salvargli la vita. Si sa bene, e il ministro Schillaci da medico per primo – rimarca il presidente Enpam – che se i medici hanno paura finiscono per disamorarsi e andare a lavorare altrove. E che se l’obiettivo del sistema sanitario diventa quello di difendersi in tribunale, invece che di curare i cittadini, si sprecano soldi e tempo per esami inutili, ritardando le cure necessarie. Ecco perché”, in definitiva, “lo scudo penale ai sanitari salva la vita ai pazienti”.

(Com-Opa/Adnkronos Salute)

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