Sclerosi multipla, efficace farmaco nelle forme recidivanti

Sclerosi multipla, efficace farmaco nelle forme recidivanti

Sclerosi multipla, efficace farmaco nelle forme recidivanti

Sclerosi multipla – Appena comunicati i nuovi risultati dell’estensione in aperto dello studio di Fase 3 DAYBREAK, evidenziando l’efficacia e il profilo di sicurezza a lungo termine di ozanimod nei pazienti con forme recidivanti di sclerosi multipla (SM). Questi dati, insieme ad altri nove abstract, sono emersi durante il 9° Forum 2024 dell’Americas Committee for Treatment and Research in Multiple Sclerosis (ACTRIMS) a West Palm Beach, in Florida.

Nello studio di estensione a lungo termine DAYBREAK il trattamento con ozanimod ha dimostrato un ridotto tasso di recidiva annualizzato di 0,098. La progressione della disabilità confermata a tre e sei mesi è risultata assente nell’82,8% e 84,8% dei partecipanti allo studio, rispettivamente. Al mese 60, il numero medio aggiustato di lesioni T2 nuove/ingrandite per scansione (intervallo: 0,79-0,93) e il numero medio aggiustato di lesioni captanti il gadolinio (0,06-0,08) erano simili nelle diverse coorti di pazienti.

I numerosi vantaggi di ozanimod

“I dati dello studio DAYBREAK continuano a convalidare il ruolo di ozanimod nella gestione a lungo termine delle forme recidivanti si SM, con due terzi dei pazienti liberi da recidiva a sei anni dal trattamento” – spiega il Prof. Francesco Patti, responsabile del Centro sclerosi multipla dell’Aou Policlinico G.Rodolico San Marco di Catania e grande esperto in materia. “La terapia – prosegue – ha dimostrato un’efficacia rilevante nel prevenire il peggioramento dei disturbi cognitivi che risultano molto frequenti nei pazienti. Vi è anche un effetto protettivo nei confronti della perdita cerebrale e quindi una prevenzione della disabilità. Infine, Solo una percentuale minima di pazienti ha riscontrato eventi avversi, e solo il 4% ha dovuto interrompere il trattamento. Ozanimod si conferma quindi come una terapia molto sicura e dotata di importanti capacità protettive”.

Nello studio DAYBREAK, 2.494 partecipanti sono stati esposti a ozanimod con una esposizione media di 60,9 mesi (12.664,7 anni-pazienti); 2.219 partecipanti (89,0%) hanno sviluppato eventi avversi derivanti dal trattamento (TEAE), 381 (15,3%) dei quali gravi e 98 (3,9%) hanno interrotto lo studio a causa di un TEAE. I TEAEs più comuni sono stati rinofaringite (21,3%), cefalea (17,1%), infezione da COVID-19 (16,5%) e infezione delle alte vie respiratorie (12,4%). Non sono emersi nuovi segnali di sicurezza; i dati di questo studio osservazionale a lungo termine dei pazienti trattati con ozanimod fino a 81,5 mesi sono coerenti con il consolidato profilo di sicurezza di ozanimod.

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