Bassetti (Cei) lancia allarme usura, povertà crepa dove si insinua illegalità
Il presidente della Cei, aprendo i lavori del Consiglio episcopale permanente, ha lanciato un nuovo allarme criminalità esasperato ancor più dall’emergenza pandemica: “La crisi economica, conseguente alla crisi sanitaria, ha messo in ginocchio molti piccoli imprenditori e altrettante famiglie, rivelandosi terreno fertile per l’espandersi dei tentacoli dell’usura, della criminalità, delle mafie”.
“La crepa in cui s’insinua il grimaldello dell’illegalità – ha avvertito – è la povertà, e gli elementi che giungono dai nostri osservatori – Caritas e Consulta nazionale antiusura, nello specifico – non lasciano margini di dubbio sulla temibile frattura che ci troviamo di fronte“.
Dati alla mano, il porporato ha ricordato che ” I dati forniti da una rilevazione nazionale condotta da Caritas italiana (chiusa a febbraio 2021) testimoniano numeri davvero impressionanti relativi all’intero anno 2020: nel corso di dodici mesi sono state quasi due milioni le persone supportate, in varie modalità, dai servizi promossi dalle Caritas diocesane e parrocchiali. Per questo la Consulta nazionale antiusura esorta ad evitare che, in questa situazione, le mafie si presentino come benefattori tramite un’economia parallela e l’uso del cosiddetto “welfare criminale”, che la malavita è in grado di offrire ai soggetti più fragili”.
Da qui il monito alle istituzioni: “A fronte di famiglie senza reddito e d’imprese con grande fame di liquidità è vitale intervenire tempestivamente con finanziamenti che non gravino sul debito preesistente e aiutino non solo la ripresa ma, prima di tutto, a vivere dignitosamente. In questo scenario condividiamo la preoccupazione per il declino demografico del nostro Paese: occorre creare un quadro economico, sociale e culturale favorevole al rilancio e al sostegno delle famiglie e dei progetti dei giovani”.
(Dav/Adnkronos)
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