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Sanità a Terni, UIL FPL: servono risposte concrete
Sanità – Il Gruppo aziendale UIL FPL dell’Azienda ospedaliera di Terni richiama l’attenzione sulla situazione della sanità locale, evidenziando criticità storiche e attuali. La riorganizzazione sanitaria, avviata con la Legge 833 del 1978, ha subito nel tempo modifiche che hanno inciso sulla qualità dei servizi. Secondo il sindacato, le scelte operate nel settore hanno generato difficoltà per i cittadini, in particolare in Umbria e nell’area di Terni.
Tra le problematiche principali emergono le lunghe liste d’attesa e l’affollamento del pronto soccorso, dovuto anche alla carenza di strutture territoriali in grado di filtrare adeguatamente gli accessi. Gli ospedali di Narni e Amelia lavorano a meno del 50% delle loro potenzialità, mentre la loro integrazione con la rete sanitaria resta limitata. Questo provoca un elevato numero di accessi al pronto soccorso di Terni, con attese che possono protrarsi per giorni su barelle, soprattutto per i pazienti anziani.
Pur riconoscendo l’impegno della direzione aziendale, la UIL FPL segnala alcune criticità organizzative, tra cui l’utilizzo delle sale operatorie, la gestione delle dimissioni ospedaliere e il coordinamento del personale sanitario. Inoltre, si registra una carenza di dirigenti medici, infermieri, tecnici e operatori socio-sanitari (OSS). Tuttavia, il sindacato ritiene che questi fattori incidano solo marginalmente sulle liste d’attesa e sull’affollamento del pronto soccorso.
Una delle questioni più rilevanti riguarda il numero di posti letto disponibili. Attualmente, l’Azienda Ospedaliera di Terni dispone di 520 posti letto, contro i 750 presenti negli anni 2000. Il sindacato sottolinea come la riduzione dei posti letto sia avvenuta senza un adeguato potenziamento della sanità territoriale, compromettendo la gestione dei ricoveri. La situazione si aggrava a causa della riforma del Titolo V della Costituzione, che ha reso ogni Regione autonoma nella gestione della sanità, con un progressivo spostamento di risorse verso il settore privato.
Di fronte a questa realtà, il sindacato si interroga sulle prospettive future e sulle azioni necessarie per migliorare il servizio sanitario regionale. Tra le proposte, emerge la necessità di realizzare un unico ospedale comprensoriale per Terni, Narni e Amelia, piuttosto che costruire una nuova struttura separata per Narni e Amelia.
Un altro tema cruciale è quello dell’alta specialità. In passato, l’ospedale di Terni ha rappresentato un punto di riferimento nazionale grazie alla presenza di professionisti di alto livello. Tuttavia, negli ultimi anni, la mancanza di investimenti e la scarsa programmazione politica hanno ridotto il prestigio della struttura. Mentre altre aree dell’Umbria hanno visto la costruzione di nuovi ospedali, come nel caso di Norcia, a Terni la crescita qualitativa è stata penalizzata. Tuttavia, alcune recenti riorganizzazioni e interventi di riqualificazione fanno intravedere una ripresa.
La UIL FPL sollecita l’Amministrazione regionale a intervenire con misure concrete per garantire un servizio sanitario efficiente. In particolare, occorre ridurre le liste d’attesa e migliorare l’organizzazione del personale. Il sindacato evidenzia che il ricorso sistematico agli straordinari e il richiamo di medici in pensione non possono rappresentare soluzioni sostenibili a lungo termine. Inoltre, la gestione delle risorse deve essere razionalizzata per evitare la migrazione sanitaria intra-regionale, che incide negativamente sulla qualità del servizio.
Il gruppo UIL FPL ribadisce che la sanità pubblica è un servizio essenziale e chiede che le politiche regionali puntino su investimenti mirati per garantire cure adeguate alla popolazione. Il miglioramento della rete ospedaliera e territoriale, insieme a scelte strategiche coraggiose, rappresenta la strada per invertire la rotta e restituire dignità al servizio sanitario umbro.
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