1.090 Morti sul Lavoro in Italia nel 2024
1.090 Morti – Nel 2024, si sono registrati 1.090 decessi sul lavoro in Italia, un aumento del 4,7% rispetto ai 1.041 decessi del 2023. L’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega di Mestre ha rilevato che i settori più colpiti sono le costruzioni e i trasporti, con 156 vittime nelle costruzioni e 111 nei trasporti.
I lavoratori stranieri continuano ad essere esposti a un rischio di morte quasi triplo rispetto agli italiani, con 176 decessi. Gli anziani, in particolare gli ultrasessantacinquenni, rappresentano la fascia di età più a rischio.
Le regioni più pericolose per lavorare sono la Basilicata, la Valle d’Aosta, l’Umbria, il Trentino-Alto Adige, la Campania, la Sardegna e la Sicilia. Al contrario, il Veneto e le Marche sono risultate le regioni più sicure con le incidenze di mortalità più basse.
Il commento di Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio, evidenzia la necessità di riflettere su questi dati per invertire la rotta, sottolineando l’ombra del precariato e le carenze nella formazione dei lavoratori come possibili cause di molte di queste morti.
Gli stranieri deceduti nel corso del 2024 sono 176, con un’incidenza di 74,2 morti per milione di lavoratori, più del doppio rispetto ai 29,7 degli italiani. La fascia d’età più colpita è quella dei lavoratori tra i 55 e i 64 anni, con 279 decessi.
L’analisi regionale ha suddiviso il rischio di morte in diverse zone: la zona rossa comprende la Basilicata, la Valle d’Aosta, l’Umbria, il Trentino-Alto Adige, la Campania, la Sardegna e la Sicilia. In zona arancione troviamo il Molise, la Calabria, l’Emilia-Romagna e la Puglia. Le regioni in zona gialla includono l’Abruzzo, la Liguria, il Lazio, la Toscana, la Lombardia, il Piemonte e il Friuli-Venezia Giulia. Infine, in zona bianca ci sono il Veneto e le Marche.
Le denunce di infortunio sono rimaste stabili con un incremento dello 0,7% rispetto al 2023, passando da 585.356 a 589.571. Il settore manifatturiero ha registrato il maggior numero di denunce, seguito dalle costruzioni, dalla sanità e dai trasporti.
Le vittime femminili nel 2024 sono state 86, mentre gli stranieri deceduti a causa di infortuni mortali sono stati 227. Il martedì si conferma il giorno con il maggior numero di incidenti mortali.
L’incidenza degli infortuni mortali misura il numero di decessi per milione di lavoratori in una regione, permettendo un confronto tra le diverse aree del paese. La zonizzazione dell’Osservatorio Sicurezza e Ambiente Vega evidenzia le regioni con rischio infortunistico, colorandole in base all’incidenza degli infortuni.
Le regioni italiane continuano a mostrare una variabilità significativa nel rischio di infortuni mortali, con alcune regioni come il Veneto e le Marche che emergono come esempi di sicurezza, mentre altre, come la Basilicata e la Sicilia, richiedono interventi urgenti per migliorare le condizioni lavorative.
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