Hammamet 25 anni dopo la morte di Craxi, il ricordo di Lunghi

un Amministratore di alto livello, un Grande Italiano

Hammamet 25 anni dopo la morte di Craxi, il ricordo di Lunghi

Tanti socialisti e cittadini comuni si sono ritrovati in Tunisia ad Hammamet per ricordare l’onorevole Bettino Craxi, un grande politico, un Amministratore di alto livello, un Grande Italiano., l’ultimo vero politico e uomo di Stato dotato di spessore, di visione e capacità come lo ha definito il giornalista Aldo Cazzullo nel libro uscito in questi giorni.

di Giancarlo Lunghi

Tra l’altro in questo mese sono usciti contemporaneamente ben 5 libri a lui dedicati. Quest’anno ad Hammamet alle manifestazioni in suo ricordo ed onore c’è stata una partecipazione di gran lunga superiore alle previsioni ed aspettative, con una notevole presenza di giovani a conferma del livello politico e culturale del personaggio rapportato agli attuali politici e che mette in evidenza il divario esistente tra chi faceva politica allora e chi ci rappresenta oggi.

Bettino Craxi è stato un gigante in politica estera e un grande rinnovatore nelle scelte istituzionali e intuì, già negli anni ’80, che le istituzioni democratiche e repubblicane così come erano organizzate non riuscivano più a reggere.

Basta riferirsi alla Grande Riforma che egli lanciò il 28 Settembre 1979 in un editoriale sull’AVANTI, organo del glorioso Partito Socialista di cui era diventato dal 1976 Segretario Nazionale eletto all’assemblea del MIDAS a Roma.

Massimo Franco, giornalista ed editorialista del Corriere della Sera, ha scritto il suo libro intitolandolo “Il Fantasma di Hammamet” perché l’ombra di Craxi incombe ancora sulla politica italiana dato che i problemi e le idee da lui anticipati quaranta anni fa sono tuttora attuali e irrisolti e il nostro paese potrà liberarsi di questo solo quando riuscirà a fare i conti con sè stesso e la propria storia.

Craxi ispirandosi ai due padri nobili del socialismo Filippo Turati e Pietro Nenni è stato un innovatore, un vero riformista e la sua vicenda politica ed umana va sicuramente ridiscussa e rivalutata fortemente, anche perché lui era sia a livello nazionale che internazionale un innovatore impegnato a costruire una sinistra moderna, democratica e riformista ed un grande interprete della nostra politica europea ed atlantica.

C’è da augurarsi che, anche se ancora non si vedono iniziative al riguardo, il centro sinistra e la sinistra italiana rivaluti la sua figura e faccia un esame critico ma positivo della sua attività politica anche perché la storia ha dato ragione al suo disegno, alla sua visione di società ed inoltre, per un paradosso della storia, il socialismo democratico ha vinto proprio quando lui è rimasto solo e abbandonato negli ultimi difficili e terribili anni della sua esistenza. Occorre avere il coraggio della verità e fare un atto di riconciliazione con i tanti elettori socialisti e riformisti che sono indispensabili per le prossime scelte politiche e conseguenti battaglie elettorali.

Inoltre è opportuno tributare onore e riconoscimento al popolo tunisino che lo ha accolto, ospitato da vivo e da morto e che ha capito da subito il valore internazionale di quest’uomo, Presidente del Consiglio dei Ministri dal 1983 al 1987 e che ha lavorato per difendere i diritti di tutti i popoli, in particolare quelli che si affacciano sul Mare Mediterraneo, con l’obbiettivo di sviluppare politiche per ridurre le diseguaglianze e la povertà e la convivenza tra gli Stati. Ciao Bettino, è stato un onore ed una grande emozione essere ancora venuto in Tunisia per rendere omaggio alla tua memoria.

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