L’etica del profitto: Brunello Cucinelli, un modello di successo

Paga le tasse in Italia e condivide i profitti con la comunità

L’etica del profitto: Brunello Cucinelli, un modello di successo

L’etica del profitto: Brunello Cucinelli, un modello di successo

La generosità non è solo una questione di dare, ma anche di come si accumulano i soldi da donare. Questo concetto, espresso da Aristotele, trova applicazione nei casi di Brunello Cucinelli e Isabella Seràgnoli. Entrambi sono esempi di come il successo finanziario possa essere condiviso con la comunità.

Cucinelli, noto imprenditore del lusso, ha iniziato a produrre abbigliamento di pregio nel 1978, a soli 25 anni, nel borgo di Solomeo, vicino a Perugia. Ha rivoluzionato il mercato del cachemire, colorandolo e rendendo i suoi capi riconoscibili in tutto il mondo. Oggi, la sua azienda fattura 1,144 miliardi di euro all’anno, producendo tutto in Italia e pagando tutte le tasse nel nostro Paese.

Seràgnoli, azionista unico del Gruppo Coesia, condivide con Cucinelli la filosofia di pagare le tasse in Italia e di restituire una parte dei profitti alla comunità.

I dipendenti di Cucinelli, scrive il Corriere della Sera riportando i contenuti di Dataroom di Milena Gabanelli, che lavorano a Solomeo, Gubbio, Carrara e in Abruzzo, sono 1.500, con altri 1.500 impiegati nei negozi in tutto il mondo. L’azienda pratica un modello di sostenibilità economica, ambientale e culturale. I salari dei dipendenti sono fino al 40% in più rispetto a quanto previsto dal contratto nazionale del manifatturiero.

L’azienda di Cucinelli ha anche 391 laboratori privati, per lo più in Umbria, che danno lavoro ad altri 7.800 artigiani. Tutta la filiera di appalti e subappalti è vigilata e deve rispettare il rigido codice etico di Cucinelli.

Nel 2010, Cucinelli ha fondato la Fondazione Cucinelli, che ha investito centinaia di milioni di euro nella ristrutturazione dell’antico borgo di Solomeo. La fondazione ha dotato la comunità di un teatro, una biblioteca universale e una Scuola di Alto Artigianato, dove gli studenti ricevono uno “stipendio” mensile per imparare un mestiere.

In conclusione, Cucinelli e Seràgnoli sono esempi di come il successo finanziario possa essere condiviso con la comunità, dimostrando che il profitto e l’etica possono andare di pari passo.

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