Completato primo chilometro ferrovia Perugia Ponte San Giovanni e Sant’Anna

Ph Pasquale Punzi

Completato primo chilometro ferrovia Perugia Ponte San Giovanni e Sant’Anna

I vertici delle Ferrovie dello stato nel febbraio 2020 annunciavano la riapertura del tratto della ex FCU Perugia-Ponte San Giovanni/Perugia Sant’Anna a settembre 2021 per la riapertura dell’anno scolastico. All’inizio dei lavori si era parlato di 800 giornate lavorative (circa 2 anni e 2 mesi), poi altri 800 giorni ed ora siamo all’annuncio “trionfale” del completamento del primo kilometro dei 4 circa che conta la tratta.


da Gino Goti


Ne parlavano ieri i cittadini di Ponte San Giovanni all’annuncio di questa notizia sui giornali ricordando con nostalgia la vecchia ferrovia e le vecchie locomotrici elettriche che salivano e scendevano agevolmente dal Ponte a Perugia, ribadendo l’utilità di questo collegamento e lamentandosi della lentezza dei lavori e il danno all’immagine ambientale su quella vallata dove prima la ferrovia correva invisibile e che il cartografo perugino Cipriano Piccolpasso chiamava vero e proprio paradiso terrestre.

E la gente si chiede: perché tanto tempo, perché tanto cemento, perché tanta devastazione paesaggistica quando per oltre un secolo il tratto di ferrovia  era servito a offrire un preciso, puntuale e comodo collegamento con il centro storico di Perugia. Ma per i perugini, o chi per loro, è un’abitudine distruggere bellezze, a cominciare dalla Rocca Paolina, che era sì un simbolo di un potere che aveva oppresso la città, ma che se fosse rimasta intatta sarebbe stata l’ottava meraviglia del mondo, pur essendo già come è uno dei monumenti architettonici, simbolo di Perugia, più interessanti in Italia e in Europa.

Ma per tornare ai circa 4 km.(quattro) di ferrovia tra Ponte S.Giovanni e Perugia S.Anna, qualcuno dei lettori dei quotidiani di domenica 10 ottobre ricordava che per costruire la ferrovia canadese tra Atlantico e Pacifico di oltre 5.975 km. realizzata tra il 1881 e il 1886 con la messa in opera di oltre 1.000 km di binario all’anno!!!, o quella per giungere agli oltre 5.000 m.s.l.m di Lahsa in Nepal (1460 km.circa) costruendo 512 metri al giorno di binario in alta montagna con ponti, viadotti, gallerie. Periodo 1999-2001. Pensando ai mezzi con cui le squadre di operai lavoravano sulle montagne Rocciose del Canadà c’è da rimanere sbalorditi. Se consideriamo i 512 metri al giorno di binario in Nepal i km 4 km, circa, da Ponte San Giovanni a Perugia S.Anna si potevano completare in una settimana, massimo dieci giorni.

I giornali riportano virgolettato “questa salita /discesa presuppone treni e tecnologie adeguate”, ma si tratta di un dislivello che anche le vecchie tecnologie riuscivano felicemente a superare anche quando c’era l’affollamento di studenti o in occasione della fiera dei morti in centro o delle prime edizioni di EuroChocolate. Ora però, con un primo kilometro completato, diminuiranno di molto i costi a carico dei contribuenti, si parlava di 600.000,00€ al mese.

E sempre senza  considerare lo scempio paesaggistico per una città che aspira ad essere eletta a “patrimonio paesaggistico del verde”. In attesa dell’inaugurazione della tratta prevista per la primavera del 2022. Sarà vero? Ricordiamo l’utilità di questa ferrovia per gli studenti, i professori e il personale dell’Istituto Marconi con la fermata di Piscille, per chi viene da Perugia o dall’Alta Valle del Tevere.

 

2 Commenti

  1. Questi lavori notturni sono semplicemente vergognosi; la loro durata si ripercuote pesantemente sulla qualità del sonno, dato che l’inquinamento acustico supera di molto ogni limite tollerabile. Ho inviato più di una lettera per chiedere di inserire dei pannelli antirumore; mi sembrerebbe una cosa normale tutelare anche i cittadini residenti in zona, soprattutto se, come in questo caso, i lavori sembrano non finire mai. Non capisco proprio quali difficoltà ci siano in tal senso…

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