Terapia intensiva Covid: 124 posti disponibili, in arrivo l’ospedale da campo

Terapia intensiva Covid: 124 posti disponibili, in arrivo l’ospedale da campo

“124 posti di terapia intensiva allestiti in una settimana al max dieci giorni”. E’ quanto è stato detto ieri durante la conferenza stampa indetta dalla Giunta regionale. Alle strutture di riferimento Perugia, Terni, Foligno e Città di Castello si sommano Pantalla e Spoleto. L’incremento delle terapie intensive segue un piano modulare con un aumento di nuovi posti in base alle necessità. Nella zona di Deruta potrebbe esserci un Covid Hotel che si affiancherà a Villa Muzi a Città di Castello. Accoglierà i pazienti che non hanno più sintomi, quindi i clinicamente guariti, ma ancora positivi e soprattutto chi non potrà stare in isolamento a casa. Arriverà anche l’ospedale da campo, la fornitura entro novembre. Il primo allestimento potrebbe essere installato nelle aree del terremoto, a Norcia.

L’ospedale Media Valle del Tevere di Pantalla, intanto, dal pomeriggio di sabato ha aperto, l’area medica di lungodegenza per pazienti Covid-19 con 10 posti letto disponibili, incrementati a 20 ed estensibili, in caso di necessità, fino a 30. Al momento sono stati ricoverati 10 pazienti. L’ospedale continua con la sua normale attività nella massima sicurezza, essendo le due aree, quella per pazienti Covid e per i normali utenti, separate e con ingressi differenti. In particolare, restano regolarmente in funzione il Centro Raccolta Sangue e il Servizio di Procreazione Medicalmente Assistita.

Il direttore regionale alla Salute, Claudio Dario, durante la conferenza di stampa di ieri ha inquadrato lo scenario relativo all’evoluzione della pandemia. “In questa fase ha senso confrontare l’indicatore dei ricoveri ogni 100 mila abitanti – ha detto Dario –. In Umbria abbiamo 10 ricoveri ogni 100 mila abitanti, quindi il dato non ci colloca assolutamente tra le regioni con una situazione grave. Partendo da questo dato base,  notiamo che l’evoluzione è quella di qualsiasi epidemia che, a un certo punto, inizia a crescere in modo esponenziale e dobbiamo quindi osservare che una percentuale, anche se bassa, va incontro a ricovero e questo, anche alla luce di quello che sta avvenendo in altri paese, ci permette di valutare ciò che potrebbe succedere nei prossimi giorni e nelle prossime settimane e quale potrà essere l’impegno delle strutture sanitarie”.

Concludendo Dario, dopo aver ricordato che l’andamento dell’epidemia è sovrapponibile in tutte le regioni, ha evidenziato che “l’unica possibilità è contenere i contagi”. “Il virus – ha concluso – passa da persona a persona e in questo momento la trasmissione intrafamiliare è significativa”, quindi la via maestra non è nel tampone ‘salvifico’, ma nel rispetto delle regole, quindi uso della mascherina, lavaggio frequente delle mani, distanziamento.

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