Una legge di democrazia partecipativa ci sta lavorando Vincenzo Bianconi
«Questa regione ha bisogno di rimettere al centro i cittadini e i territori per rincorrere il futuro. Dobbiamo girare la piramide e ripartire dalle persone. Nella mia vita sono sempre stato un uomo di azione, perciò voglio che questo non sia soltanto uno slogan, ma un mio impegno personale, come promesso in campagna elettorale». E’ quanto dice Vincenzo Bianconi, Consigliere regionale dell’Umbria
Bianconi conferma, quindi, il suo primo impegno preso in campagna elettorale: essere il primo promotore di una legge di democrazia partecipativa, spero con il sostegno di tutta l’Assemblea Legislativa.
«Sto lavorando – è scritto in suo dispaccio – ad un disegno di legge sul quale mi confronterò dentro e fuori dal Palazzo con tutti quelli che vorranno dare un contributo. L’obbiettivo è presentarlo nei prossimi mesi, attivando sin da subito dei tavoli di partenariato. La legge sarà ispirata agli esempi virtuosi della Puglia, Toscana, Emilia Romagna e atre nazioni. Non sarà una “legge simbolica”, – spiega – ma uno strumento e metodo concrero per rendere tutti gli umbri partecipi e responsabili del loro futuro, contribuendo così ad aiutare tutte le istituzioni che hanno la responsabilità di fare le scelte, in modo che possano farle al meglio, per tutti i cittadini. Nessuna azione istituzionale può rimettere in marcia l’Umbria se non è affiancata ad una azione popolare.
Gli umbri – per Bianconi -, tutti gli umbri, daranno il loro massimo potenziale soltanto se saranno coinvolti e ascoltati. I nostri territori e i nostri comuni hanno bisogno di cure specifiche, nel rispetto delle loro difficoltà, peculiarità, tradizioni, sogni ed ambizioni.
«Con una buona legge di democrazia partecipativa – dice ancora – potremmo insieme definire una visione di futuro a 20 anni e poi lavorare da oggi, anche nella risoluzione delle emergenze, per farlo nostro. Senza condivisione non c’è unione. Senza visione di futuro non c’è futuro. Soltanto con una nuova stagione di buona politica gli umbri, tutti insieme, potranno sentirsi parte integrante dell’amministrazione pubblica. Soltanto così potranno sentirsi partecipi – conclude – e dare il massimo per un futuro che hanno scelto e condiviso per loro ed i loro figli in una terra sana ed etica».
Commenta per primo