Bonifica area Nuova Monteluce, M5S Umbria interroga assessore Cecchini

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Bonifica area Nuova Monteluce, M5S Umbria interroga assessore Cecchini

I consiglieri del Movimento 5 stelle Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari hanno illustrato oggi all’Assemblea legislativa la loro interrogazioni a risposta immediata che chiede “se e quando i lavori di bonifica da sostanze pericolose nell’area del complesso immobiliare ‘Nuova Monteluce’ siano stati effettuati, specificando al contempo se nell’area siano mai stati effettuati controlli anche su eventuale radioattività presente, indicando il costo complessivo sostenuto ad oggi per la bonifica e chiarendo se sussistono rischi per la salute delle persone che frequentano l’area”.

“Il Fondo immobiliare ‘Umbria – Comparto Monteluce’, partecipato da Regione Umbria e Università degli Studi di Perugia e gestito da ‘Bnp Paribas Reim’ – ha spiegato Carbonari – sta realizzando un complesso immobiliare commerciale e residenziale nell’area occupata dall’ex ospedale di Monteluce a Perugia. Nonostante i problemi finanziari del fondo, una parte di tale complesso è stata inaugurata nel 2015 ed è occupata da attività commerciali e uffici pubblici. Nel mese di ottobre 2018 sarebbe anche stato inaugurato un pensionato gestito da Adisu.

É stato anche stipulato, nello scorso mese di agosto, un accordo di indennizzo con la ‘Bnl Fondi immobiliari Sgr’ per il rimborso di spese dovute all’attività di bonifica, dopo il riscontro della presenza di agenti inquinanti, e successivamente è emersa la necessità di dover integrare le attività di bonifica del complesso immobiliare Monteluce, con interventi riguardanti la rimozione e lo smaltimento di materiali in amianto.

Quindi, la Conferenza di Servizi ha deliberato all’unanimità di approvare il progetto di intervento relativo al sito denominato ‘Ex Policlinico Monteluce’, nel Comune di Perugia, con alcune condizioni e prescrizioni: l’area ove saranno eseguiti i lavori di messa in sicurezza permanente dovrà essere opportunamente recintata e l’accesso dovrà essere interdetto a chiunque non ne sia autorizzato; la garanzia finanziaria per l’esecuzione delle operazioni dovrà essere trasmessa alla Regione Umbria e alla Provincia di Perugia prima dell’inizio dell’intervento. Inoltre, i terreni contaminati dovranno essere smaltiti nel rispetto della normativa vigente in materia di rifiuti; nel caso di stoccaggio dei rifiuti, l’area dovrà essere adeguatamente impermeabilizzata in modo da evitare il contatto tra il materiale di scavo e il suolo e distante da ogni circolazione idraulico superficiale; i terreni provenienti dalle attività di messa in sicurezza permanente, stoccati provvisoriamente, dovranno essere isolati anche superiormente da eventuali precipitazioni meteoriche al fine di evitare ogni possibile infiltrazione e ruscellamento delle acque superficiali”.

Carbonari ha infine ricordato che “il Movimento 5 Stelle chiede dal 2016 di conoscere i dettagli sullo stato dell’intervento, sui costi e sulle operazioni di messa in sicurezza dell’area, soprattutto per quanto concerne l’incolumità pubblica”. L’assessore Fernanda Cecchini ha risposto spiegando che “i costi e gli investimenti per le bonifiche sta in capo a ‘Umbria fondo comune di investimento immobiliare comparto Monteluce’.

Rispetto al controllo sulla eventuale presenza di materiali radioattivi, il servizio regionale non ha agli atti nessuna segnalazione o richiesta in merito. Per gli altri interventi sull’area: la Regione è in attesa della documentazione da parte del soggetto che ha eseguito i lavori; per una parte della zona attendiamo i dati e le integrazioni sulla bonifica effettuata (comparto Csc1); per un’altra parte dell’area, la Provincia ha chiesto un parere ad Arpa, che lo ha trasmesso ad agosto 2018, evidenziando la necessità di integrare la documentazione presentata. Abbiamo quindi chiesto al soggetto obbligato di integrare le analisi di rischio”.

Carbonari ha replicato che “anche se l’interrogazione richiede informazioni da Servizi regionali diversi questo non giustifica le mancate risposte. Per quanto riguarda la bonifica, una è stata conclusa mentre le altre non lo sono ancora mentre su quel sito ci sono già uffici, ci andranno gli studenti e ci sono attività commerciali mentre l’area non è stata bonificata. L’intervento in quell’area è stato molto negativo sia per la Regione che per l’Università”.

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