Frantoi Aperti, al via la XXI edizione, terminerà il 25 novembre Al via, il 1° novembre, la XXI edizione di Frantoi Aperti, l’iniziativa organizzata dall’Associazione Strada dell’Olio e.v.o di Oliva Dop Umbria che terminerà il 25 novembre 2018. Per tutta la durata di Frantoi Aperti (1-25 novembre) due sono le iniziative che permettono di scoprire luoghi speciali, spesso immersi nel paesaggio olivato, che evidenziano l’indissolubile connubio tra la valorizzazione dell’Olio extravergine di oliva e del paesaggio da cui proviene: I Brunch e musica tra gli Ulivi in luoghi speciali dell’Umbria e #ChiaveUmbra sulla natura 2018.
Il Brunch tour: Un vero e proprio tour, una selezione di luoghi unici, nei sabati e domeniche dei quattro fine settimana di Frantoi Aperti, l’occasione per degustare i prodotti del territorio in abbinamento all’olio Extravergine di Oliva appena franto e per scoprire l’Umbria minore, come ad esempio ad Assisi la torretta della rocca minore, il torrione delle carceri nel castello di Campello Alto a Campello sul Clitunno, il cortile della Rocca Sonora a Gualdo Cattaneo, l’Abbazia di Sassovivo di Foligno, luogo sacro in cui vive la comunità dei Piccoli Fratelli che potrà essere visitata con la guida di un monaco dell’Abbazia (Chiesa, Chiostro, Biblioteca, Refettorio).
Questi soltanto alcuni dei luoghi in cui si terranno i brunch che in caso di maltempo avranno un’alternativa, comunque suggestiva, al chiuso.
Il Brunch tour è stato organizzato seguendo un unico principio: la valorizzazione dei luoghi, dei cibi locali e dell’Olio extravergine di oliva. Il menù proposto è studiato, infatti, sia per esaltare il sapore e le caratteristiche dell’Olio extravergine di oliva, sia per far conoscere i prodotti locali di ogni borgo in cui il brunch viene proposto, ma soprattutto per educare i palati alle scelte, ai migliori abbinamenti tra dell’Olio extravergine di oliva e le altre pietanze.
Il menù prevede: Zuppa di lenticchie di Castelluccio di Norcia, Zuppa di ceci e zafferano di Cascia, Spalletta al coltello, Focacce, Frittata di cipolle, patate e rosmarino, Frittate con verdure di stagione, Pecorino e ricotta di pecora, Torta al formaggio, Bruschette con l’Olio extravergine di oliva appena franto, Pinzimonio di verdure di stagione, Patate sotto la brace, Crostate con marmellate di mele cotogne. Vino Bianco e rosso del territorio dell’Umbria; ma subirà delle variazioni legate ai prodotti locali di ogni borgo in cui il brunch viene proposto.
Anche per l’acqua è stata fatta una scelta, infatti, durante i brunch si consumerà Acqua Oligominerale delle Fonti di Sassovivo di Foligno, acqua a KM 0, in bottiglie esclusivamente di vetro, ma soprattutto, questa acqua è un progetto. Infatti a latere dell’imbottigliamento dell’acqua che scorga dalla Grotta dell’Orso, c’è un’Associazione che come prima cosa ha ridato vita sia allo stabilimento che alla zona circostante, diventato ora un parco giochi per bambini e punto di partenza per vari trekking nell’area. L’Associazione ha tra i suoi obiettivi la promozione e lo sviluppo del patrimonio storico, culturale ed ambientale della zona circostante lo stabilimento delle fonti che sono inserite in un sito naturalistico di interesse comunitario. Inoltre, intende promuovere, sul territorio di appartenenza, la conoscenza e il rispetto dell’ambiente naturale e delle sue risorse; la trasmissione di culture, conoscenze e tradizioni.
Altrettanto è stato fatto per la musica. I concerti organizzati sono, infatti, legati agli spazi in cui vengono proposti, allo spirito dei luoghi. Così vedremo, ad esempio, che ad Eggi presso il Cortile della chiesa di San Michele Arcangelo si esibirà Mad Groove in un misto di Jazz e Blues; mentre presso l’Abbazia di Sassovivo di Foligno, ad esibirsi sarà il Duo Calabria-Ugoberti con un repertorio di musica Jazz e musica Classica.
Nello stesso spirito con cui viene proposto il brunch tour con i suoi concerti, all’interno del cartellone di Frantoi Aperti è anche organizzata la quarta edizione di #CHIAVE UMBRA_ SULLA NATURA, il progetto di mostra d’arte contemporanea diffusa in ambienti poco noti e accessibili dell’Umbria “minore”, che saranno in via eccezionale aperti ai visitatori e raggiungibili autonomamente oppure prendendo le navette che collegano i comuni ai frantoi e che faranno tappa nei luoghi della mostra (chiesette rurali, vecchi opifici, luoghi inconsueti).
#CHIAVEUMBRA è, in primo luogo, la chiave appositamente richiesta a un cittadino, un amministratore, un parroco, per aprire la porta di un luogo solitamente chiuso dell’incantata “Umbria minore”, reso raggiungibile grazie al servizio navetta di Frantoi Aperti.
#CHIAVEUMBRA, in seconda istanza, è anche l’occasione di confrontarsi non solo con luoghi fisici, ma anche mentali, grazie alla suggestione di un lavoro artistico contemporaneo. Per la IV edizione della manifestazione, gli artisti selezionati sono stati invitati a riflettere sul rapporto civiltà/natura, con opere da collocare negli spazi interni – o limitrofi – di piccole pievi, torri, castelli, borghi a loro volta immersi nel cuore più remoto e verde dell’Umbria. Immagini stampate e fotografia, che si integrano ad altri mezzi espressivi, in grado di stimolare questioni estetiche ed emozioni personali su questo importante e attuale tema.
Gli artisti scelti, diversi per generazione, poetica e modalità espressive, imbastiscono una sorta di dialogo interregionale quale elemento principe e fondante dell’identità umbra. Essi, di luogo in luogo, di lavoro in lavoro, ci restituiscono uno sguardo poeticamente ispirato come quello di Emanuela Barbi. Oppure, intelligentemente sarcastico come nell’installazione di Mario Consiglio presso la chiesa di Santa Maria a Saragano. C’è chi, invece, indurrà riflessioni d’ordine autobiografico-antropologico, come Fabrizio Segaricci. O indagini tra il riflessivo e il produttivo come nel lavoro di Andrea Abbatangelo. C’è chi, ancora, si misurerà direttamente con il contesto ospitante reinterpretandolo con uno sguardo personale, come Daniela Darielli e Carlo Nannicola. Miriam Colognesi ci offrirà la suggestione di un rapporto costantemente in bilico tra inquietudine e sublime, tra interiorità e natura. Benedetta Galli che ibridando tecniche e stratificando immagini, restituisce un’idea divergente di naturalità. Myriam Laplante, invece, tra ironia e sagacia, renderà la natura sfondo metaforico di fiabe, narrati, bizzarrie umane. Elena Radovix ci parla di un rapporto uomo-natura giocato su possibilità contraddittorie, che mixano dolente poesia e graffiante ironia. Le fotografie di Silvia Camporesi esplorano con lucido lirismo luoghi abbandonati o peculiarità paesaggistiche italiane. Mentre Andrea Buzzichelli ci offre visioni inedite in notturna della brulicante vita dei boschi.
#CHIAVEUMBRA infine, rappresenta simbolicamente una particolare modalità operativa: una strategia di sopravvivenza in luoghi incantevoli, ma indubbiamente difficili, dove le risorse sono di qualità, ma scarse, e i collegamenti ardui. Ciascun visitatore è in qualche modo invitato a provare questa dimensione lenta, incantata e difficile ad un tempo, sforzandosi di rintracciare percorsi e luoghi nella storia e nello spazio. Così come sovente fanno i cittadini, le amministrazioni, i produttori, i creativi, attivando reti di collaborazioni forti e ramificate, che permettono di superare i limiti trasformandoli in eccellenza.
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