Quartiere Pallotta a Perugia, degrado e insicurezza, è terra di nessuno

Quartiere Pallotta a Perugia, degrado e insicurezza, è terra di nessuno
clandestini nell'ex telecom pallotta

Quartiere Pallotta a Perugia, degrado e insicurezza, è terra di nessuno

da Giampiero Tamburi
PERUGIA – Non tutti gli strumenti sono idonei da adottare per combattere il grave problema della mancanza di sicurezza nella nostra città. 
La gravità della precaria situazione della sicurezza sociale e personale nei quartieri, nelle strade, nelle abitazioni e negli esercizi commerciali, da molto tempo si fa sentire a Perugia. Ma è altrettanto vero che queste situazioni di scarsa sicurezza non siano sempre ai medesimi livelli, avendo dei periodi critici come dei periodi di relativa calma; lo sentiamo dalle notizie che abbiamo dalle fonti di informazioni che ci raggiungono.

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È altrettanto chiaro che qualcosa di concreto deve essere fatto a prescindere da questi alti livelli di crisi che puntualmente ci investono. Resta solo da vedere chi e come debba essere fatto! 

Degrado a La Pallotta

Perugia: Social City

Noi di Perugia: Social City è da molto tempo ed in modo abbastanza chiaro e preciso che lo denunciamo attraverso i nostri interventi e crediamo che debba essere affrontato, ma affrontato in modo più organico ed efficiente da soggetti preposti allo scopo, sia dal punto di vista istituzionale che da quello professionale e cioè da soggetti che diano una reale garanzia di riuscita.

Passeggiate di Forza Nuova

Se proprio dovesse verificarsi la necessità di un più attento controllo (come le passeggiate fatte di recente nella zona Pallotta) di quello che le Forze dell’Ordine possono, per ragioni oggettive, dare, il compito dovrebbe aspettare alle Associazioni dei cittadini che operano nel quartiere dove si ravvede la necessità di farlo e che, il loro impegno sociale, è ufficialmente e chiaramente svincolato da ideologie politiche o adesioni a partiti o movimenti, di qualsiasi tendenza possano essere, perché la città è di tutti e non solo di chi ha una tessera politica in tasca.

parcheggio ex segreterie alla pallotta

Altre forme e con soggetti che non siano le associazioni dei cittadini riconosciute, rischiano di deviare dallo scopo primario che questi eventuali controlli dovrebbero avere, dando visibilità ad aspetti, motivazioni e soggetti che nulla hanno a che vedere con la garanzia di sicurezza, globalmente intesa.

Altro concetto che si dovrebbe sempre tenere presente è quello di non qualificare un determinato quartiere, nei confronti degli altri, come “zona rossa” del crimine! Un quartiere subisce maggiormente questi atti criminali, tanto quanto viene meno il controllo dalle autorità preposte allo scopo (per ragioni che possono anche essere oggettivamente valide) e di contralto, se un quartiere è maggiormente controllato, la criminalità, giocoforza, si sposterà dove il campo è più fertile ai propri scopi.

Da tutto ciò se ne deduce che una staticità dei quartieri più frequentati dalla criminalità nei confronti di altri frequentati di meno, è pura e semplice retorica, senza un fondamento di verità. C’è poi un altro aspetto specifico da valutare e portare a conoscenza dell’opinione pubblica.

Se, in effetti come è, si è arrivati a questo livello di insicurezza nella nostra città, ci sono soggetti pubblici i quali hanno delle precise responsabilità per come gestiscono la politica nel nostro Comune. L’incuria, l’abbandono ed il degrado nel quale vengono lasciati interi complessi edilizi ne sono la prima causa. Prendiamo ad esempio un luogo che di questi tempi va per la maggiore rispetto ai crimini che si commettono ai danni dei cittadini: il quartiere della Pallotta, compreso via dei Filosofi, recentemente assurto alle cronache non molto piacevoli, in quanto si sono verificati, furti in appartamenti, scippi ai danni di gente anziana i quali il più delle volte, se non sempre, procurano dei danni fisici che, ed è successo qualche tempo fa, hanno portato alla morte del soggetto derubato.

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In quel quartiere ci sono molti luoghi che la politica comunale ha dimenticato. Ne prenderemo due tra i più significativi. Il complesso dell’ex segreterie universitarie dove, oltre ai locali dello stabile in se per se, insiste un parcheggio, a fianco dell’isola ecologica, sempre costantemente aperto, sia di giorno che di notte nei suoi ingressi, quello da via Bambagioni come da quello dalla strada Tuderte.

Un luogo che sembra fatto ad hoc per praticarvi la prostituzione e punto d’incontro per lo spaccio della droga! Per evitare di dare questa opportunità alla malavita basterebbe solamente chiudere, per la notte, i cancelli che già esistono nei due ingressi! Perché non si fa? Solamente per mancanza di interesse per la sicurezza dei cittadini!

Il secondo posto, fatto su misura per attrarre, come una calamita, soggetti poco idonei a mantenere la sicurezza su di un livello accettabile, è il complesso altrettanto abbandonato di via Jacopone da Todi, che una volta era proprietà della Telecom.

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Sono state prese delle precauzioni che fanno veramente sorridere! Da diverso tempo, ogni anno, più volte all’anno, preso di mira da clandestini irregolari e fatto servire come dormitorio, oltre che, a stazionarvi la notte, lo usano come base per i loro spacci, attirando nella zona, con il loro fiorente mercato, gente tossicodipendente che, il più delle volte, spaccia a loro volta o si dedica ad atti di microcriminalità contro i cittadini e le loro proprietà.

Sindaco deve fare una ingiunzione

Perché il Sindaco responsabile, come carica istituzionale, alla sicurezza dei suoi amministrati non provvede a fare un’ingiunzione ai proprietari, come più volte sollecitato da noi di Perugia: Social City, perché provvedano, una volta per tutte, a mettere delle idonee barriere d’ingresso per rendere inaccessibile, una volta per tutte, l’intero complesso?

Solamente per, ancora una volta, mancanza di interesse per la sicurezza dei propri cittadini!

E come potrebbe esserci una maggiore sicurezza se chi ci amministra seguita a tenere la testa sotto la sabbia e a far finta di nulla?

Giampiero Tamburi

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