Vescovi dell’Umbria della CEU nelle zone terremotate della Valnerina

i Vescovi umbri in Valnerina sottolinea la vicinanza della Chiesa

Vescovi dell’Umbria della CEU nelle zone terremotate della Valnerina

Vescovi dell’Umbria della CEU nelle zone terremotate della Valnerina NORCIA – Vescovi dell’Umbria nelle zone terremotate della Valnerina«Abbiamo voluto celebrare la nostra bimensile riunione in questa bellissima terra che è la Valnerina ferita dal terremoto». Così si è espresso il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve presidente della Conferenza Episcopale Umbra, nell’avviare, martedì 6 dicembre, ad Ancarano di Norcia la riunione di tutti Vescovi delle Diocesi dell’Umbria. La giornata è iniziata all’Abbazia di S. Eutizio a Piedivalle di Preci dove mons. Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia e “padrone” di casa, ha illustrato ai suoi confratelli ciò che resta dell’antico complesso monastico gravemente lesionato dai sismi del 24 agosto e del 26 e 30 ottobre. Poi, sosta alle macerie dell’altro gioiello della Valle Castoriana e Campiana, la chiesa di S. Salvatore a Campi di Norcia. Alle 10.30, invece, è iniziata la riunione dei Vescovi, che si è protratta fino alle 13.00, quando si sono trasferiti al campo sfollati di Ancarano per condividere il pranzo con le persone che hanno perso la casa e spesso anche la speranza per il futuro.

«È proprio bello vedere – ha detto il card. Bassetti – la bellissima solidarietà della gente dell’Umbria per la Valnerina, terra dove si è avviata la civilizzazione dell’Europa grazie a S. Benedetto e all’opera dei suoi monaci. La gente – ha proseguito il porporato – deve tornare a vivere in queste valli. Non c’è tempo da perdere, dobbiamo tutti lavorare insieme». Sulla stessa lunghezza d’onda l’arcivescovo Boccardo: «Siamo qui con tutti i Vescovi umbri per dare un segno concreto di vicinanza e solidarietà a questa nostra gente. La cosa più urgente è ricostruire il tessuto sociale e far tornare le persone in Valnerina. È desolante vedere i nostri paesi senza vita. Come cristiani siamo chiamati ad essere portatori di speranza tra la gente che nonostante tutto è tenace e guarda al domani con fiducia. Poi, ci impegneremo per la ricostruzione delle chiese, simbolo e identità del territorio».

La riunione della Ceu, tenutasi a Norcia il 6 dicembre, è stata occasione per i vescovi dell’Umbria di condividere con le popolazioni terremotate una giornata di solidarietà, di vicinanza concreta e di sostegno-incoraggiamento, ma anche di conoscenza delle sofferenze e difficoltà in cui vivono tante persone. Particolarmente toccante è stato l’incontro con la comunità ospitata nel campo delle organizzazioni di volontariato ad Ancarano di Norcia, mentre i Vigili del Fuoco mettevano in sicurezza la campana dell’antica chiesa della Madonna Bianca semidistrutta dal sisma. Il cardinale Gualtiero Bassetti, che ha presieduto i lavori della Ceu, ha avuto parole di incoraggiamento sia per la popolazione duramente provata che per i soccorritori, ringraziandoli per l’opera che stanno svolgendo definendoli «angeli del conforto». Il porporato ha anche detto di considerare questa giornata una «grande consolazione di essere qui con voi ad asciugare qualche lacrima e nel vedere tanta distruzione nei luoghi delle vostre radici e dei ricordi della vostra vita». Lo stesso concetto il presidente della Ceu l’ha ripreso nell’omelia celebrata a Norcia nella tensostruttura adibita a Centro pastorale parrocchiale, dopo la visita alla “zona rossa” della città: «Ciò che i miei occhi hanno visto rimarrà indelebile nella mente e nel cuore. Non si può rimanere indifferenti dinanzi alle sofferenze di questo popolo. Che passeggiata triste per le vie di Norcia, che ricordavo piena di gente e di vita. Vedere le chiese crollate e le case lesionate è stato un duro colpo al cuore di noi tutti. Ma la statua di san Benedetto, al centro della piazza, rimasta integra, è segno di stabilità, stimolo di speranza e di rinascita. Cari amici anche per voi, che vivete in mezzo alle macerie, sarà Natale e il Signore verrà a portare salvezza e pace».

Tra i temi trattati dai vescovi nel corso della Ceu, quello del “Fondo di Solidarietà delle Chiese umbre” a favore della famiglie in difficoltà per la perdita del lavoro a causa della crisi economica. Dopo sette anni di attività, questo “Fondo”, che quasi ha anticipato il SIA, il Sostegno inclusione attiva, avviato dalle Istituzioni pubbliche da pochi mesi, cessa la sua attività. Dal luglio 2009 a dicembre 2016 sono stati raccolti 3.575.281,51 euro, che hanno permesso di aiutare 2.829 famiglie. Le spese di gestione del “Fondo”, che è stato coordinato dal commendatore Filippo Pupella dell’Archidiocesi di Spoleto-Norcia, sono ammontate a 688,22 euro. L’opera delle Chiese umbre a sostegno delle famiglie in difficoltà prosegue attraverso i servizi promossi dalla Caritas e da altre realtà socio-caritative ecclesiali, tra cui gli “Empori della Solidarietà”.

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