Coop, Paparelli risponde a Liberati M5s: «Segnalare a ispettorato»
Durante la seduta odierna dell’Assemblea legislativa dedicata alle interrogazioni a risposta immediata (question time), il consigliere regionale Andrea Liberati (capogruppo M5S) ha illustrato il proprio atto ispettivo relativo al “Rischio di caporalato e necessità di verifiche nelle cooperative umbre” spiegando che “numerose cooperative umbre, attraverso i regolamenti interni, derogano ai trattamenti salariali collettivi con modifiche peggiorative rispetto agli stipendi previsti. Si tratta di una deriva inaccettabile su cui abbiamo ricevuto numerose e-mail da parte di lavoratori delle cooperative umbre. Ci sono lavoratori che vengono pagati due, tre, tre e mezzo euro all’ora.
L’Alleanza delle cooperative italiane, con una nota stampa rilasciata a febbraio 2016 a fronte della nostra polemica, ha chiarito che il costo del lavoro non varierebbe a parità di contratto di lavoro e inquadramento contrattuale, purtroppo però non è vero e questa affermazione è stata platealmente sbugiardata.
Abbiamo chiesto alla Giunta di procedere al controllo generalizzato dei regolamenti interni delle cooperative perché non possono derogare al trattamento salariale collettivo, evitando che l’articolo 36 della Costituzione, che stabilisce il diritto di ogni lavoratore a una retribuzione proporzionata alla qualità e quantità del suo lavoro, e in ogni caso sufficiente a assicurare a sé e alla sua famiglia una vita decorosa”
L’assessore Fabio Paparelli ha risposto spiegando che “l’Umbria riconosce il ruolo della cooperazione come forma di impresa che coniuga imprenditorialità con sussidiarietà e cittadinanza. Siamo consapevoli che possono esserci criticità ed imprese cooperative che tradiscono il loro patto fondativo con disuguaglianze salariali. Non bastano le dichiarazioni di principio e non si può fare di tutta l’erba un fascio. Se siamo informati di atti contrari alle leggi sul lavoro è obbligo denunciarli all’ispettorato del lavoro.
I contratti nazionali di lavoro e la contrattazione aziendale sono gli unici strumenti: se si ritiene che i sindacati non svolgano il loro ruolo se ne possono fondare altri. Il caporalato, consiste in una grave forma di sfruttamento della manodopera che si sostanzia nella corresponsione di retribuzioni inferiori a quelle previste dai contratti di lavoro. Provvederò a inoltrare questa risposta e questo testo all’ispettorato del lavoro affinché proceda ai controlli necessari.
Come Regione Umbria promuoviamo e incentiviamo la qualità del lavoro combattendo la disoccupazione e i fenomeni di precariato con una serie di leggi e, infine, dando una stretta da ultimo anche sul fenomeno dei tirocini. Il controllo sui regolamenti delle cooperative è deputato al Ministero per lo sviluppo economico”.
Liberati ha replicato evidenziando che “un sereno confronto su questo argomento è precluso dalle clientele che una certa forma di cooperazione ‘caporalistica’ ha originato a favore di alcuni, anche politici. Quindi bene il fatto che questa interrogazione finisca all’ispettorato del lavoro e alle altre autorità. Male che la maggioranza non la faccia propria come un grido di dolore che viene levato da parte di tantissimi lavoratori che non possono alzare la testa. Vi sfidiamo a avviare questo monitoraggio che è fondamentale per restituire legalità e dignità dentro il mercato del lavoro”.
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