Rocco Valentino (PdL): Gesenu allo sbando

Blitz alla Gesenu, traffico illecito di rifiuti, Forestale alla sede di Ponte Rio
Blitz alla Gesenu, traffico illecito di rifiuti, Forestale alla sede di Ponte Rio

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(UJ.com3.0) PERUGIA – Spesso mi chiedo come mai le partecipate comunali, che fino a due anni fa erano fiore all’occhiello di Perugia e dell’Umbria, oggi sono allo sbando totale. Spesso mi chiedo cosa sarebbe successo a Perugia e in Umbria se i presidenti e i consiglieri di amministrazione di queste partecipate fossero stati espressione del centro destra. Al solo pensiero un “brivido mi percorre per la schiena”: sono arciconvinto che a quest’ora tutti, e dico tutti, saremmo stati sotto accusa e sotto inchiesta. Ma a Perugia ed in Umbria ai signori del centro sinistra tutto è permesso, anche di mettere in ginocchio società come Umbria mobilità, dove gli ex consiglieri di amministrazione, compreso il presidente sono tornati impunemente negli Enti a svolgere le loro funzioni dirigenziali. Ora è il turno di Gesenu. I conti sono in rosso ed è stata comunicata l’impossibilità di pagare i premi di risultato (circa mille euro ciascuno) ai dipendenti. A tal proposito vorremmo ricordare alcuni passaggi: in primis vorremmo sapere che fine hanno fatto o se sono stati recuperati i crediti di 50 milioni di euro dell’ATO 2 di Messina? Il famoso concorso fatto per assumere 15 dipendenti ed i criteri usati per la selezione? Com’è possibile che alcuni dirigenti detengano ampie quote di partecipazione in ben 5 Società satellite di Gesenu? Se per gli acquisti esiste un bando di gara o se l’Azienda compra privatamente sempre dai soliti noti, parenti o affini. Nodi gestionali che permangono nel più assoluto silenzio connivente (e di interesse) di qualche “sindacato” che per qualche prebenda in più abbandona al proprio destino i lavoratori che si vedono decurtare salari e Fondo pensione.

 

E’ fuorviante e strumentale imputare la grave situazione finanziaria in cui versa Gesenu alla crisi economica di contesto, visto che i cittadini pagano puntualmente tariffe e bollette sempre più alte a fronte di un servizio raccolta peggiorato negli ultimi anni e lontano dai risultati auspicati. Deplorevole, poi, scaricare su lavoratori i risultati fallimentari di una gestione clientelare, antieconomica e priva di un serio piano industriale. Gesenu, infatti, come Umbria Mobilità, ha utilizzato le società satellite e partecipate per gratificare molti dirigenti e/o loro familiari mediante facoltosi incarichi di amministrazione, moltiplicando così costi e sprechi in spregio del servizio offerto ai cittadini. Si ricorda al CDA di Gesenu che lo scorso maggio, su impulso del Gruppo PdL , il Consiglio comunale di Perugia ha approvato un codice comportamentale che sancisce finalmente le regole di buon governo delle aziende partecipate dal Comune e degli Enti strumentali, per evitarne la “politicizzazione” e aumentare la trasparenza gestionale, nelle assunzioni e la sobrietà negli incarichi dirigenziali. Ricordiamo al Presidente e agli altri rappresentanti del CdA che devono rispondere a queste indicazioni, perché stanno li a rappresentare l’interesse pubblico e non dei propri dirigenti e affiliati.

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