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Con l’attivazione del nuovo edificio denominato “CREO” l’Azienda Ospedaliera di Perugia completa un percorso di interventi organizzativi e strutturali che la collocano tra i principali ospedali dei eccellenza del nostro Paese.
Considerati gli importanti traguardi nazionali ed internazionali raggiunti dalla Scuola Perugina di Ematologia, la Regione e l’Università ipotizzarono, già dagli anni 2000, l’istituzione di un Centro Regionale di Ricerca nel settore Emato-Oncologico.
Successivamente venne valutata e progettata la realizzazione di un IRCCS (Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico) ma, a seguito di difficoltà burocratiche e finanziarie, tale progetto non fu realizzato.
Nel 2009 la Direzione aziendale, al fine di consentire il completamento dell’opera, ha acquisito la “struttura” dal “Comitato per la Vita Daniele Chianelli” che fino ad allora si era prodigato per la realizzazione del progetto.
Dopo la rivisitazione e l’aggiornamento del complesso, al fine di renderlo più aderente alle mutate esigenze dell’Azienda Ospedaliera, sono iniziate le procedure per il completamento dell’opera.
Oggi, a conclusione dei lavori, l’Azienda Ospedaliera di Perugia si dota di ulteriori laboratori di alta tecnologia (circa 6mila mq) per la ricerca e l’assistenza nel campo dell’ematologia con trapianto, oncologia, genetica e medicina molecolare.
Da mettere, inoltre, in evidenza il Laboratorio Good Manufacturing Practice (GMP) tra i più avanzati nelle dotazioni delle strutture di ricerca e assistenza presenti nel nostro Paese, che permette anche di praticare le più innovative terapie cellulari.
Il costo totale dell’intera opera, che occupa anche spazi direzionali-amministrativi, è stato di circa 13 milioni e 600mila Euro.
All’inaugurazione del nuovo centro non è mancata la presidente Catiuscia Marini: “Questo è un edificio centrale e importante, la buona sanità non è fatta solo di organizzazione e di efficienza, ma è fatta anche di capacità di sostenere la ricerca scientifica. Per curare e per affrontare le frontiere della cura – ha spiegato – c’è bisogno di sostenere lo sforzo dei ricercatori che hanno bisogno di luoghi adeguati, di tecnologie e di risorse finanziare per la ricerca”.
Il centro non pesa sulle risorse finanziarie: “L’umbria – ha detto la Presidente – deve essere orgogliosa, perché realizziamo questo centro che non pesa sulle risorse finanziarie dirette dello Stato. Lo abbiamo realizzato con la nostra efficienza, con le risorse dell’azienda ospedaliera di Perugia. E’ stato fatto un grandissimo lavoro, al sottosegretario Delrio vogliamo indicare un possibile modello di una buona sanità pubblica, ma anche di capacità di stare sull’innovazione”.
L’edificio è costato 14 milioni di euro, all’interno ci sono anche dotazioni tecnologiche: Sì – ha aggiunto Marini – entrerà una parte dei laboratori dell’Università degli studi e dall’altro sosterremo con le azioni delle associazioni di volontario, tra questi l’associazione Chianelli che voglio ringraziare, perché è stata la prima che ha creduto in questo progetto e sono sicura che ci affiancheranno anche nel rafforzare le dotazioni tecnologiche che serviranno ai laboratori e ai ricercatori”.
In questo centro c’è una grandissima storia che va dal professore Martelli a venir giù fino al professor Falini, che ci incardinano nella migliore sanità settoriale del mondo: “Questo è anche il riconoscimento di quello che stanno facendo, sappiamo che l’istituto di ematologia ha una storia importante, prestigiosa e di grande qualità scientifica prima con il professore Martelli e oggi con il professore Falini, con decine di docenti e ricercatori, molti di essi in giro per il mondo in istituti e laboratori importanti e prestigiosi, poi è anche una scuola italiana di ematologia. Qui – conclude Marini – ci sembrava doveroso dare valore a questa che forse è il punto dell’eccellenza della ricerca scientifica in campo medico della nostra regione”.
A Perugia per l’inaugurazione del Creo è arrivato anche il sottosegretario Graziano Delrio che ha risposto ad alcune domande dei giornalisti: “E’ un modello che unisce qualità sostanziale e innovazione di ricerca, è un mix assolutamente vincente. La sanità pubblica e l’università italiana sanno fare grandi cose, oggi è una giornata di festa e di orgoglio per tutti noi, non solo dell’Umbria”. In questo settore abbiamo una scuola antica che parte da molto lontano: “La scuola perugina di ematologia – ha concluso Delrio – è nota in tutta Italia e anche in tutto il mondo. Questo credo che questo sia il raccolto di una semina efficace fatta negli anni passati”.
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