Maltempo si teme ghiaccio in Umbria, temperature con punte di – 6 gradi

Le temperature sono scese abbondantemente, anche di 15°C rispetto a sabato 24 febbraio

La neve unisce i luoghi di silenzio, di bianco e di luce

Maltempo si teme ghiaccio in Umbria, temperature con punte di – 6 gradi

da Umbria Meteo
PERUGIA – L’Umbria stamattina si è svegliata in gran parte imbiancata dalle nevicate delle ultime 18 ore. Oltre 20 cm di neve sono caduti nella zona di Gualdo Tadino e Nocera Umbra, 10-20 cm anche sull’Umbria occidentale, tra Fabro, orvietano e tuderte, 5-10 cm sul Trasimeno, ma anche sul perugino occidentale, buona parte della Valnerina e sul ternano, 0-5 cm in Altotevere e valle Umbra, naturalmente sono quantitativi approssimativi data la complessa orografia umbra. Le temperature sono scese abbondantemente, anche di 15°C rispetto a sabato 24 febbraio, quindi in meno di 48 ore, attualmente tutta la regione registra temperature sotto gli 0°C con punte di -6°C nei centri cittadini collinari o dei fondovalle prossimi all’Appennino.

Il centro depressionario che tra il pomeriggio di ieri e le ultime ore notturne si è spostato dalla Corsica al medio mar Tirreno, si è ora unito ad un più profondo centro depressionario stazionante sopra le regioni meridionali italiane, ciò ha favorito un primo generale miglioramento atmosferico su gran parte del nord e centro tirrenico. Nelle prossime ore il centro della bassa pressione, a livello del mare, resterà nei pressi della Puglia, l’Italia sarà quindi investita da un flusso di correnti gelide nord orientali che unito all’arrivo anche in quota del nucleo più freddo (-38°C a 5200 metri e -16°C a 1300 di quota sopra il nord Italia) darà inizio alla fase più fredda anche per l’Umbria che durante la prossime notte nei propri cieli registrerà temperature fino a -36°C/-34°C a 5200 metri di quota e fino a -14°C/-12°C a 1300 metri di quota, per fare un raffronto attualmente sulla nostra regione siamo a circa – 32°C a 5200 metri di quota e -8°C/-11°C a 1300 metri di quota.

Quest’aria gelida in origine risulta abbastanza asciutta ma nel suo passaggio sopra la più mite ed umida superficie del mar Adriatico tenderà ad umidificarsi ed a produrre nuvolosità in grado di scaricare precipitazioni. Questo fenomeno si chiama ASE (l’acronimo di Adriatic Sea Snow Effect), in pratica, l’aria gelida e come detto la superficie marina adriatica, producono nubi cumuliformi che muovendosi da nord est verso sud ovest raggiungono le regioni adriatiche scaricando rovesci di neve anche intensi.

Le stesse nubi raggiunto l’Appennino subiscono un ulteriore effetto di sollevamento orografico delle masse d’aria, l’effetto STAU, che tende a scaricare abbondanti quantità di precipitazioni sui versanti adriatici della dorsale appenninica. Dal satellite entrambi i fenomeni si distinguono in maniera abbastanza chiara, l’ASE sono delle strisce nuvolose, più o meno frequenti, che partono dal mare, in alcuni casi addirittura al largo delle coste slovene o croate ed arrivano fin sull’entroterra romagnolo, marchigiano do abruzzese, mentre lo STAU è visibile da un compatto addossamento delle nubi sui versanti adriatici dell’Appennino.

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