Indagine Corte dei Conti su Umbria Mobilità, Marini indagata con altri 44

contestato il reato di danno erariale per quasi 45 milio di euro

Umbria Mobilità, consiglieri Consiglio provinciale, nessuno atto è stato notificato

Indagine Corte dei Conti su Umbria Mobilità, Marini indagata con altri 44

PERUGIA – La Presidente dell’Umbria, Catiuscia Marini, sarebbe indagata dalla procura della Corte dei conti nell’ambito di una inchiesta su Umbria Mobilità. Insieme alla Governatrice, nel registro degli indagati, sarebbero finite altre 44 persone (45 in totale) tutte destinatarie di “inviti a dedurre”. Si tratta di amministratori, dirigenti e tecnici cui viene contestato il reato di danno erariale per quasi 45 milio di euro, legato appunto ad Umbria Mobilità.

A riportarlo è il Messaggero. La Regione spiega che tale iniziativa sarà l’occasione per chiarire. In merito alle notizie relative all’iniziativa della Procura della Corte dei Conti dell’Umbria, che ha inviato a più soggetti “inviti a dedurre” per ciò che riguarda la gestione della società Umbria Mobilità  – spiega una nota di Palazzo Donini -, pur nel rispetto dell’azione della magistratura contabile, al fine di evitare strumentalizzazioni o distorte interpretazioni dei fatti oggetto di attività di indagine, si intendono precisare alcuni aspetti oggettivi ed inequivocabili.

Va innanzitutto sottolineato che tale iniziativa sarà l’occasione per chiarire e distinguere definitivamente  le responsabilità – ove vengano accertate – tra quanti, con la loro condotta, avrebbero contribuito a portare il sistema del trasporto pubblico locale regionale in una situazione di criticità finanziaria. Dunque, è auspicio della Regione Umbria che ciò avvenga al più presto, riservandosi ogni azione tesa al perseguimento delle eventuali responsabilità che dovessero emergere dall’indagine della Procura della Corte dei Conti.

Obiettivo unico e primario della Giunta regionale è stato sempre quello di agire responsabilmente nell’interesse della comunità regionale per tutelare il pubblico interesse rappresentato dal sistema trasportistico regionale che non è mai stato interrotto, oltre che mettere in atto tutte le iniziative tese a  salvaguardare il patrimonio dei soci della società.

 Si precisa poi che, da un punto di vista tecnico, la decisione di aumento di capitale della società effettuata dalla Regione Umbria era conforme sia alle norme nazionali che regionali.

 Così come la stessa anticipazione di 17 milioni di euro, sempre a vantaggio della società Umbria Mobilità, è stata decisa con legge regionale approvata dall’Assemblea legislativa, e dunque la Giunta regionale si è limitata a dare attuazione al dispositivo di legge, che peraltro è risultata conforme alle verifiche sia da parte del Ministero dell’Economia e Finanze sia da parte della Corte costituzionale.

Vale la pena ricordare che tali misure hanno consentito di salvare il posto di lavoro e il salario a più di mille lavoratori e di garantire un diritto ed un servizio pubblico primario ed essenziale, quale è quello del trasporto pubblico locale, anche in forza del fatto che tutti gli altri soci pubblici non hanno effettuato alcun aumento di capitale che pure avevano formalmente approvato e condiviso.

   Inteso che in questi anni, inoltre, è stato effettuato un significativo lavoro di risanamento economico dell’azienda, con l’azzeramento di quasi tutte le garanzie e l’abbattimento significativo dell’indebitamento.

  Nei prossimi mesi, altresì, l’attività di risanamento e razionalizzazione continuerà con l’attuazione del protocollo con Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e Rete Ferroviaria Italiana che prevede un deciso ammodernamento della infrastruttura ed il passaggio della rete ex FCU al servizio ferroviario nazionale.

Infine, dopo la recente nomina del dottor Ferruccio Bufaloni quale amministratore unico di Umbria Mobilità, verrà predisposto un piano per la restituzione della parte residua del “prestito” alla Regione, e l’avvio dei procedimenti per attivare le azioni per il recupero dei crediti che l’azienda vanta nei confronti del sistema di trasporto pubblico dell’Amministrazione comunale di Roma.

Secondo il Messaggero nel mirino della magistratura contabile ci sono i finanziamenti erogati negli anni dai soci pubblici Regione e Provincia all”azienda di trasporto Umbria mobilita”, per 17 milioni di euro, l”aumento di capitale sociale (cinque milioni dall”amministrazione regionale) e un prestito di tre milioni e 600 mila euro erogato da quella provinciale. Tutti soldi che – secondo la procura della Corte dei conti – sono stati stanziati “per sopperire alle gravi carenze gestionali, senza alcuna utile prospettiva futura e solo per fornire liquidita” aggiuntiva alla societa” per permetterne la sopravvivenza”.

Gli inviti a dedurre avrebbero raggiunto, oltre a Marini, diversi assessori delle ultime due giunte (a eccezione di Luca Barberini), membri del cda di Umbria mobilita” (quello scaduto nel 2012 e il consiglio 2012-2014), dirigenti istruttori e alcuni dei consiglieri provinciali della legislatura 2009-2014.

La Regione e” quindi intervenuta “pur nel rispetto dell”azione della magistratura contabile, al fine di evitare strumentalizzazioni o distorte interpretazioni dei fatti oggetto di attivita” di indagine”.

 

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