Arresto primario a Perugia, tangente di 12 mila euro per restare nella sua equipe

Lunedì intanto l'Università di Perugia valuterà la posizione del chirurgo per eventuali provvedimenti

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Arresto primario a Perugia, tangente di 12 mila euro per restare nella sua equipe

PERUGIA – Un ricercatore di cinquantanni avrebbe dovuto esaudire così la richiesta del primario Appignani. Era arrivato ad ottobre 2016, scelto dallo stesso Appignani, grazie ad una convenzione (tra le università di Perugia e Salerno). Il ricercatore avrebbe dovuto per coordinare il progetto di Chirurgia mininvasiva e robotica e di svolgere attività presso il Dipartimento di scienze chirurgiche e biomediche dell’ateneo. Due mesi fa si profila la prospettiva di proseguire il rapporto.

Sarebbe bastata la firma del primario, ma quando ha bussato alla sua porta, si “sarebbe sentito chiedere una tangente”. Una richiesta di “12mila euro, pagabili in quattro tranche da 3mila”.

Una cosa difficile da digerire. Ecco che scatta la denuncia ai carabinieri di Assisi (città dove risiede il ricercatore), coordinati dal maggiore Marco Vetrulli. L’inchiesta è scoppiata lo scorso venerdì, cogliendo in flagranza di reato lo stesso primario. Due militari in borghese hanno atteso lo scambio dei soldi che sarebbe avvenuto in ascensore e subito raggiunto dal provvedimento di fermo. Il professore è pronto a respingere quella accusa di concussione. L’udienza di convalida sarà prevista per domani mattina davanti al gup.

Intanto prosegue regolarmente l’attività della clinica chirurgica pediatrica dell’ospedale di Perugia. Il direttore generale dell’Azienda ospedaliera Emilio Duca sta seguendo da vicino l’evolversi della situazione per assicurare che l’assistenza si svolga regolarmente. A coordinare il lavoro è ora il dottor Mirko Bertozzi, il vice. Appignani è infatti docente dell’Ateneo e operava in ospedale in virtù di una convenzione. Lunedì intanto l’Università di Perugia valuterà la posizione del chirurgo per eventuali provvedimenti.

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