Perugia, Assessore, Urbano Barelli, grazie a quanti non hanno usato l’auto

Gesenu: Barelli; lavoriamo per rilanciarla
Urbano Barelli

Perugia ha un tasso di motorizzazione tra i più elevati d’Italia e questo non giova né al traffico né alla nostra salute. Per la nostra città è quindi necessario adottare politiche che disincentivino l’uso del mezzo privato. Come ci impone l’Unione europea con le direttive sulla qualità dell’aria e con le Linee guida per la mobilità sostenibile, dobbiamo passare da una mobilità attenta alla gestione del traffico, a quella attenta alla persona e alla sua salute.

Questo è quello che ci chiede anche la Regione Umbria con il Piano sulla qualità dell’aria che il Comune di Perugia (21 e 22 marzo) e quello di Terni (23 e 24 marzo) stanno attuando in questi giorni con la chiusura del traffico ad alcuni tipi di auto ed il trasporto pubblico gratuito.

Secondo lo IARC, Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro che è la massima autorità mondiale in fatto di studio degli agenti cancerogeni, si può morire di cancro al polmone per l’inquinamento dell’aria tanto che l’inquinamento atmosferico esterno è stato classificato come cancerogeno per l’uomo al pari dell’amianto, della formaldeide o del benzene.
Troppo spesso i danni derivanti dall’inquinamento atmosferico sono sottovalutati.

L’acqua e l’aria sono due elementi essenziali per la nostra vita.
L’acqua è sottoposta a rigorose norme che nessuno si sognerebbe di sottovalutare e sull’argomento la sensibilità dei cittadini è molto elevata tanto che l’acquisto di acqua minerale è spesso dovuta al solo sospetto che quella del rubinetto non sia buona (mentre, invece, è sottoposta a maggiori controlli di quella minerale).

Nessuno di noi berrebbe un bicchiere d’acqua sapendo che contiene degli elementi cancerogeni. Per l’aria i cittadini non manifestano la stessa sensibilità e prudenza e quando si parla di scarsa qualità dell’aria per il superamento dei limiti di legge, pochi riflettono sul fatto che una boccata di quell’aria equivale a bere un bicchiere d’acqua inquinata.
Non c’è bisogno di statistiche locali per dimostrare il rischio che corriamo esponendo la nostra salute ad elementi cancerogeni: chi di noi non ha un parente, un amico o un conoscente malato o morto di cancro?

Grazie, quindi, a quanti non hanno usato l’auto e hanno utilizzato il trasporto pubblico gratuito, perché così facendo hanno salvaguardato la loro e la nostra salute, ma hanno anche reso migliore la nostra città.

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